I giorni dei festeggiamenti sono terminati. E’ ora di mettersi al lavoro già per sondare chi potrà formare la nuova squadra di Governo. Giorgia Meloni (salvo colpi di scena) sarà il nuovo premier del Consiglio dei Ministri del nostro Paese. I risultati elettorali del 25 settembre 2022, hanno indicato il suo partito come quello preferito (Fratelli d’Italia). Il Centrodestra (Lega, Forza Italia e lo stesso Fratelli d’Italia) hanno ottenuto una maggioranza sia in Senato che alla Camera. I presupposi per governare ci sono tutti.
Ma quali saranno le intenzioni della Meloni sui bonus 2023? Il programma del nuovo esecutivo prevedrà anch’esso contributi una tantum come quelli voluti dagli ultimi due governi (Conte e Draghi)?
Intanto, bisognerà comunque ora aspettare i tempi tecnici per avere il nuovo Governo. Più o meno si dovrà attendere verso la metà di ottobre. Tra i primi appuntamenti di lavoro ci sarà certamente la legge di bilancio 2022, da approvare entro fine anno (i tempi, quindi, sono abbastanza stretti). C’è poi da affrontare la grana del caro bollette. Ci sono da trovare misure che permettano alle famiglie italiane di avere un po’ di respiro. Altro nodo fondamentale sono le pensioni (il 31 dicembre 2022 scade Quota 102 e il ritorno alla Fornero è alle porte).
Il reddito di cittadinanza cambierà musica
Il 2021 ed il 2022 sono stati gli anni dei bonus. Da quello per la luce e gas al contributo per i trasporti. Dal bonus 200 euro all’ultimo di 150 euro. Sono contributi voluti per contrastare il caro prezzi degli ultimi tempi e le conseguenze socio-economiche derivanti dall’emergenza pandemica Covid-19.
Lo scenario per i bonus 2023 ad oggi non possiamo conoscerlo con certezza anche perché non sappiamo ancora quali sono le intenzioni della Meloni (pur se possiamo immaginarlo). Quello che di certo sappiamo è che è sua intenzione intervenire sul reddito di cittadinanza. La misura è da rivedere.
Bonus 2023, cosa aspettarsi con la Meloni ed il Centrodestra
L’ultimo bonus di aiuto contro il caro bollette è stato messo a punto dal governo Draghi uscente, con il decreto Aiuti ter (art. 18, 19 e 20) Un beneficio di 150 euro una tantum che funziona similmente come quello di 200 euro di luglio scorso. E’ riconosciuto alle stesse categorie di soggetti, quindi, lavoratori dipendenti, pensionati, percettori di reddito cittadinanza, percettori di NASPI, lavoratori autonomi, colf e badanti, ecc.
Probabile immaginare, tuttavia, che il governo Meloni non punterà su altri bonus 2023. In campagna elettorale, infatti, nelle intenzioni del leader di Fratelli d’Italia (e del Centrodestra) c’erano quelle di intervenire con misure strutturali che puntassero ad aumentare il potere d’acquisto di stipendi e pensioni di fronte ad un tasso di inflazione record. Ad esempio, non bonus 2023 a pensionati con una certa soglia di reddito, bensì innalzamento delle pensioni minime a 1.000 euro. Se questa è la strada, nel 2023 pochi saranno i bonus che si metteranno in campo.