Marchio Ferrari entra nella top 100, ma l’Italia pesa solo l’1%

I primi 100 grandi marchi varrebbero quasi 1.900 miliardi di dollari. Nella classifica mondiale, l'Italia è presente con appena 3 dal peso totale dell'1%. E nell'automotive domina la Germania.
7 anni fa
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La 18-esima classifica annuale di Interbrand sul valore dei primi 100 marchi mondiali conferma il dominio incontrastato di Apple e Google, in prima e seconda posizione per il quinto anno consecutivo. Il brand di Cupertino vale quest’anno il 3% in più e sale così a 184,154 miliardi di dollari. Mountain View cresce del doppio a 141,703 miliardi. Completa il podio Microsoft, che grazie a una crescita a doppia cifra balza al terzo posto, scalzando Coca Cola, e valendo 80 miliardi. Seguono nella top ten: Coca Cola, Amazon, Samsung, Toyota, Facebook, Mercedes e IBM.

Per la valutazione del marchio, Interbrand utilizza un mix tra performance finanziaria, in termini di prodotti e servizi, l’influenza che esso ha sulle scelte dei consumatori e la forza dimostrata nella capacità di fissare un prezzo remunerativo per i propri bilanci. Dunque, il valore del brand non va confuso assolutamente con quello di capitalizzazione in borsa della società detentrice del marchio. Un esempio: il brand Tesla varrebbe 4,01 miliardi, mentre in borsa capitalizza 61 miliardi.

In tutto, i primi 100 marchi della classifica sono valutati in 1.871,730 miliardi, in crescita del 4,2% rispetto al 2016. I marchi che hanno registrato nell’anno la maggiore crescita sono stati Facebook (+48%), Amazon (+29%), Adobe (+29%), Adidas (+17%) e Starbucks (+16%). I settori che dominano sono 4: automotive (16), tecnologia (15), servizi finanziari (12) e beni di consumo (9). I marchi dell’automotive sono valutati complessivamente in 260 miliardi e accolgono per la prima volta quest’anno nella top 100 Ferrari, che si colloca in posizione 88 con 4,79 miliardi. Le altre due new entries sono state Netflix alla posizione 78 con 5,6 miliardi e Salesforce alla 84-esima con 5,2 miliardi. A dominare, in termini di valore, sono, tuttavia, i marchi tecnologici con circa 680 miliardi, mentre i servizi finanziari si fermerebbero a 125 miliardi e quello beverage e retail a 100 miliardi. (Leggi anche: Ferrari, grande successo per Family Day)

Italia presente con 3 marchi

L’Italia è presente nella classifica con soli 3 marchi: oltre a Ferrari, troviamo Gucci con un valore di quasi 10 miliardi (ma appartiene al gruppo francese Kering) e Prada con 4,7 miliardi e in posizione 94.

In tutto, i tre marchi italiani arrivano a una valutazione di quasi 19,50 miliardi, appena l’1% del valore totale dei primi 100 della classifica.

Fermandoci alla top 10, scopriamo che questa varrebbe circa il 42% di tutte le 100 posizioni in classifica, a dimostrazione del peso enorme che avrebbero i grandi marchi. E tra i primi 10, abbiamo ben 7 marchi del ramo tecnologico, con la Silicon Valley a spadroneggiare. In tutto, questi varrebbero quasi 622 miliardi, circa il 91,5% del valore totale dei titoli tecnologici in classifica e un terzo dell’intera top 100.

Concentrandosi sull’automotive, il marchio con il brand di minore valore sarebbe Tesla (4,01 miliardi), quello con il valore più alto Toyota con 50,29 miliardi. Nel settore troviamo ben 5 marchi tedeschi (Porsche, Volkswagen, Audi, Bmw e Mercedes-Benz) per un valore complessivo di oltre 123 miliardi.

Presenti anche i grandi marchi delle catene di abbigliamento come H&M e Zara, rispettivamente nelle posizioni n. 23 e 24 per un valore totale di poco superiore ai 39 miliardi. (Leggi anche: Grandi marchi made in Italy non brillano: Enel batte Ferrari)

 

 

 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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