Gratuito patrocinio 2023, cambia ancora il limite di reddito per avere l’avvocato gratis

Arriva un nuovo aggiornamento 2023 del limite di reddito da rispettare per l’accesso al gratuito patrocinio
2 anni fa
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gratuito patrocinio

A distanza di poco più di due mesi dall’aggiornamento del limite di reddito per l’accesso al gratuito patrocinio (avvocato gratis) si è reso necessario un nuovo intervento di adeguamento. Il primo aggiornamento, infatti, faceva riferimento alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per il periodo dal 1° luglio 2018 al 30 giugno 2020.

Un nuovo decreto emanato dal Capo Dipartimento degli Affari di Giustizia ora lo aggiorna, invece, all’aumento del costo della vita. Dato rilevato dall’ISTAT nel biennio 1° luglio 2020-30 giugno 2022, che risulta pari al 9,4%.

Ma andiamo con ordine.

Cos’è il gratuito patrocinio

In Italia, il legislatore garantisce il gratuito patrocinio a chi si trova in situazione di difficoltà economica. Quindi a chi non può permettersi di affrontare spese legali e processuali (parcella avvocato, contributo unificato per il ricorso, ecc.).

L’avvocato gratis, in sostanza, spetta a chi non supera un certo limite di reddito stabilito con apposito decreto del Ministero della Giustizio. Un limite di reddito che è soggetto ad aggiornamento biennale sulla base dell’indice ISTAT utilizzato per le rivalutazioni monetarie.

Il requisito reddituale per avere l’avvocato gratis

Prima del 2023, l’ultimo aggiornamento risale al decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 gennaio 2021, con cui fu stabilito il limite di reddito a euro 11.746,68.

A questo ha fatto seguito il nuovo limite di reddito per l’accesso al gratuito patrocinio decreto 3 febbraio 2023 del Ministero della Giustizia, fissato a 11.734,93 euro.

Lo stesso Ministero della Giustizia, con apposito comunicato stampa del 14 maggio 2023, ha anticipato l’imminente pubblicazione di un nuovo decreto 10 maggio 2023. Decreto che modificherà il già citato importo portandolo a 12.838,01 euro.

Dove fare domanda

Per completezza informativa, ricordiamo che, la verifica del rispetto del requisito reddituale deve farsi prendendo a riferimento il reddito imponibile ai fini IRPEF. Ovviamente quello risultante dall’ultima dichiarazione personale presentata.

In caso di convivenza con il coniuge o con altri familiari, il reddito di riferimento deve essere la somma dei redditi conseguiti nello stesso periodo da ogni componente della famiglia.

In tal caso a, i limiti di reddito sono elevati di euro 1.032,91 per ognuno di essi (art. 92 Testo unico spese di giustizia).

Per la domanda di ammissione ci si rivolge alla Segreteria del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati (se trattasi di vertenza di tipo civile) all’ufficio del magistrato innanzi al quale pende il processo (se trattasi di vertenza di tipo penale).

Gratuito patrocinio, il nuovo requisito reddituale per l’avvocato gratis

Il Ministero della Giustizia, pertanto, con il nuovo aggiornamento stabilisce un limite di reddito più alto e che, rispetto, a quello fissato prima, aprirà le porte al gratuito patrocinio per una più ampia platea di cittadini.

Un limite che passa, infatti, da 11.734,93 euro (decreto 3 febbraio 2023) a 12.838,01 euro (decreto 10 maggio 2023). Questo nuovo importo, fa sapere lo stesso ministero, sarà operativo con la pubblicazione in Gazzetta del relativo decreto.

Il nuovo aggiornamento tiene conto dell’aumento del costo della vita rilevato dall’Istat nel biennio 1° luglio 2020 – 30 giugno 2022 pari al 9,4%. Quello stabilito con il decreto 3 febbraio 2023, invece, teneva conto del biennio 1° luglio 2018 – 30 giugno 2022.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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