Per permettere ai cittadini meno abbienti di avere una difesa legale lo stato ha istituito il patrocinio a spese dello Stato, chiamato anche gratuito patrocinio. Non tutti, però, possono essere ammessi al beneficio che permette di non pagare contributi unificati, spese per le notifiche a richiesta d’ufficio e spese legali in genere.
Ad essere ammessi al gratuito patrocinio, come abbiamo già anticipato, sono i cittadini meno abbienti e nello specifico coloro il cui reddito imponibile non sia superiore a 11.369,24 euro.
Chi ha diritto al gratuito patrocinio?
Il gratuito patrocinio è un diritto che viene concesso a persone che:
- non abbiano mezzi adeguati;
- si trovano in condizioni economiche precarie;
- non possano provvedere in maniera autonoma al pagamento delle spese giudiziali.
Hanno diritto al gratuito patrocinio:
- tutti I cittadini italiani;
- gli apolidi;
- gli enti o le associazioni senza fini di lucro che non esercitano attività economiche;
- gli stranieri con regolare permesso di soggiorno.
Gratuito patrocinio: come funziona
Il gratuito patrocinio è ammissibile nei processi civili, penali, amministrativi, contabili. La richiesta di ammissione va presentata in maniera diversa se i processi sono in ambito civile o penale.
In ambito civile l’istanza va presentata al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati del luogo in cui si svolge il processo e la domanda può essere presentata anche attraverso il proprio legale o a mezzo raccomandata. Nell’ambito penale, invece, la richiesta va presentata all’ufficio del magistrato davanti al quale si svolgerà il processo.
Non possono prestare gratuito patrocinio tutti gli avvocati, ma soltanto coloro che risultano iscritti all’apposito elenco consultabile sui vari siti web o nelle rispettive sedi.