Gratuito patrocinio: quando va considerato il reddito del coniuge?

Quando il reddito del coniuge può non essere considerato nel limite massimo per accedere al gratuito patrocinio?
8 anni fa
1 minuto di lettura

Per accedere al libero patrocinio a spese dello Stato si deve tener conto di un reddito familiare non superiore a 11.369,24 euro. In questo modo infatti, è possibile non pagare l’avvocato che ci difende in una causa civile o penale.

Tale reddito è costituito dalla somma dei redditi di ogni singolo componente del nucleo familiare. In ambito civile il reddito è fissato a 11.369,24 euro per il nucleo familiare mentre in ambito penale il limite è elevato di 1032,91 euro per ognuno dei familiari conviventi con richiedente.

Reddito del coniuge: quando non si somma?

Se la causa civile o penale è contro uno dei propri familiari conviventi, però, il reddito del familiare coinvolto nella causa non deve essere considerato nella somma per raggiungere  il limite stabilito.

In una causa di separazione, ad esempio, il reddito del coniuge non deve essere conteggiato nel tetto massimo per il gratuito patrocinio così come in una causa con un figlio convivente, stipendiato, non si deve considerare il reddito del figlio come componente del nucleo familiare.

Ai fini dell’ammissione al gratuito patrocinio, quindi, non si tiene conto del familiare convivente quando questi risulti parte in causa dell’azione giudiziaria che si sta per intraprendere.

Articolo precedente

Buoni Fruttiferi Postali, a chi possono essere intestati?

Articolo seguente

Divorzio immediato: in assenza di rapporti sessuali è possibile, ecco come provarlo