Nella giornata odierna la Grecia torna sul mercato dei capitali con la riapertura di due bond per incassare un importo complessivo di 400 milioni di euro. Esso sarebbe equamente ripartito tra la scadenza del 15 giugno 2028 con cedola 3,875% (ISIN: GR011403358) e quella del 15 giugno 2033 con cedola 4,25% (ISIN: GR0124039737).
I possibili rendimenti
Solamente agli inizi del mese, Atene aveva emesso il nuovo decennale con scadenza 15 giugno 2034 per ben 4 miliardi di euro, offrendo una cedola del 3,375% ed esitando un rendimento lordo del 3,478%. Il paese sta approfittando della fase molto positiva per il suo mercato sovrano, con spread ai minimi storici con la Germania.
Sulla base dell’andamento del mercato secondario, dovremmo aspettarci che il bond della Grecia con durata residua di circa quattro anni offra un rendimento in area 2,85%, mentre l’ex decennale dovrebbe rendere circa il 3,35%. I prezzi si attestano attualmente per l’uno intorno a 105,50 e per l’altro a poco meno di 107.
Rischio di credito alto
Il rischio di credito è teoricamente alto, se è vero che ancora per Moody’s i bond della Grecia sono “junk”. Il giudizio dell’agenzia è Ba1, un gradino sotto l’area “investment grade” (IG). Questione di tempo, tuttavia, prima che il ritorno allo status IG divenga definitivo. Per varie ragioni di cui abbiamo più volte scritto, i rendimenti ellenici risultano inferiori a quelli italiani lungo la curva. Da notare, in effetti, che l’80% del debito pubblico è nelle mani dei creditori pubblici europei e solo il restante 20% in forma di titoli di stato. L’aumento dei tassi di interesse di questi anni, quindi, solo in parte ha innalzato la spesa per interessi del governo.
Bond Grecia poco redditizi
Ad ogni modo, i bond della Grecia non si mostrano più ottimali per ottenere un rendimento più elevato, a fronte di un rischio maggiore. Al contrario, ci si espone verso un rischio leggermente più alto rispetto all’Italia, ma inserendo in portafoglio asset meno redditizi.