Ristrutturazione del debito greco vicina
L’intesa delle scorse ore consentirà nel breve ad Atene di schivare l’ennesimo rischio default, con pagamenti attesi per 7,4 miliardi a luglio, di cui un paio verso la stessa BCE. Esborsi, che il governo non sarebbe in grado di sostenere senza liquidità esterna. E nel medio termine, i greci potranno anche spuntare un grosso risultato: la ristrutturazione del debito.
Nessuno vuole sentir parlare ufficialmente di “haircut” o taglio tra i creditori, ma dopo il quasi avallo del ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ad oggi il più ostile a tali concessioni, è di fatto pressoché certo che dopo le elezioni federali in Germania si apra ufficialmente questo capitolo, con la previsione di un ulteriore abbattimento dei già bassissimi interessi sul debito, nonché di una dilazione dei pagamenti e forse anche l’allungamento del periodo di grazia, in scadenza nel 2022, nel corso del quale Atene non è tenuta né a rimborsare i prestiti ai governi dell’Eurozona, né a pagarvi gli interessi.