Le speranze di arrivare a un’intesa tra Grecia e creditori pubblici europei, prima dell’Eurogruppo di Malta di questo venerdì si affievoliscono. Le distanze tra il governo Tsipras da una parte e UE-Fondo Monetario Internazionale dall’altra non si colmano e ancora una volta sono i tagli alle pensioni a dividere. Un accordo esiste già, in verità, e ridurrebbe del 2% del pil la spesa pubblica, tra abbassamento a 6.000 euro annui della soglia di reddito, al di sotto della quale non si pagano le impose, e decurtazioni delle pensioni esistenti.
La situazione è esplosiva. La Grecia spende per le sole pensioni di vecchiaia il 13,3% del pil, la percentuale più alta di tutta la UE. Considerando anche gli assegni di anzianità, si arriva a una spesa complessiva del 17,5% del pil, ma che solamente per la metà è alimentata dai contributi previdenziali, mentre il resto lo copre lo stato, ricorrendo alla fiscalità generale. (Leggi anche: Grecia, ecco la bomba sociale)
Servono 10 lavoratori greci per mantenere un pensionato
I creditori sostengono che questo sistema pensionistico non sia sostenibile. A pensarlo, in effetti, sono anche gli analisti indipendenti di Atene. L’EFKA, l’Inps ellenica, ha pubblicato dati sconfortanti a tale proposito, calcolando che oggi servirebbero 10 lavoratori per mantenere un pensionato, quando il rapporto era ancora di 4 a 1 prima della crisi. Il dato, spiega l’istituto, risente dell’aumento della disoccupazione e del calo degli stipendi percepiti dai lavoratori. Dunque, minore massa contributiva, a fronte di una spesa previdenziale che non accenna a diminuire, nonostante le riforme.
Nel 2010, l’allora premier socialista George Papandreou aveva sì riformato le pensioni con risparmi attesi per 44 miliardi in tutto, ma evitando di colpire gli assegni esistenti. I pensionati in Grecia ammontano oggi a 2,7 milioni, un quarto della popolazione complessiva e quasi il doppio dei lavoratori full-time, rappresentando la fonte di reddito primaria per la metà degli abitanti. (Leggi anche: Scambio pensioni profughi tra Grecia e Germania)