Importante emissione obbligazionaria in Cina nelle scorse ore. E non tanto per l’entità, quanto per ciò che rappresenterebbe in questa fase delicata sui mercati finanziari. Baidu ha collocato un green bond in due tranche a 5,5 e 10 anni. Ha raccolto complessivamente 1 miliardo di dollari, esattamente l’importo massimo autorizzato dalla Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme. La società punta a utilizzare i capitali per esigenze ordinarie e per ripagare i debiti. Tra l’altro, ha annunciato di recente un piano per raggiungere la neutralità delle emissioni inquinanti entro il 2030.
I due titoli sono stati piazzati a rendimenti rispettivamente pari a +83 e +113 punti base sui Treasuries di pari durata. Dunque, il green bond Baidu più corto offriva all’atto della sua emissione l’1,61% e il decennale il 2,41%. Si tratta di spread inferiori a quelli registrati per l’emissione del 2020. E’ un segnale positivo per il colosso cinese di internet. In effetti, questa è una fase di caccia al rendimento sui mercati con il collasso di quelli americani negli ultimi mesi.
Green bond Baidu, i rischi
Va detto, però, che l’esito per i green bond Baidu non fosse affatto scontato. La società ha perso in borsa il 32% da fine giugno e il 46% da inizio anno. Per quanto non colpita direttamente, sta pagando per la volontà espressa dallo stato di Pechino di mettere nel mirino il comparto tech. Il successo potrebbe anche essere dipeso dalla natura dei titoli legati alla svolta energetica, di cui stanno diventando sempre più ghiotti i fondi d’investimento.
Detto ciò, Baidu non è scevra dai rischi che coinvolgono tutte le società del comparto tech in Cina. Abbiamo visto cosa sia accaduto meno di un anno fa ad Alibaba, che ha pagato per le critiche espresse dal suo fondatore al sistema finanziario, finendo perseguitato dalle autorità di stato.