Non è stato facile quest’anno riuscire ad investire sul mercato obbligazionario con profitto. Le perdite sono state il più delle volte in doppia cifra. I rendimenti sono schizzati a livelli che non si vedevano da circa un decennio in Europa e Nord America, mentre i prezzi sono letteralmente implosi. Purtuttavia, ci sono stati casi di emissioni ad oggi proficue per gli investitori. Uno di questi riguarda il green bond emesso all’inizio dell’anno dalla Banca Mondiale e denominato in real brasiliani (ISIN: XS2433833071).
Il bond in real di cui sopra venne emesso a gennaio ad una quotazione di 51,15 centesimi, praticamente dimezzata rispetto al valore nominale. Poiché trattasi di una scadenza a 7 anni (19 gennaio 2029), il rendimento iniziale fu esattamente del 10% lordo all’anno. Questa settimana, pur in ripresa, il titolo continuava a sostare un po’ al di sotto dei 50 centesimi. A questo prezzo, il rendimento alla scadenza si attestava al 12,29%.
Bond in real, esempio d’investimento
Guardando la sola quotazione, in leggero calo dall’emissione, supporremmo che l’investimento si sia rivelato ad oggi in perdita. Ma nel frattempo il real si è rafforzato contro l’euro di circa il 10%. Questo porta il bilancio complessivo in territorio estremamente positivo. Cerchiamo di capirlo attraverso un esempio. Ipotizzando di avere acquistato a gennaio un lotto minimo di 10.000 real al prezzo di 5.115 real, lo avremmo pagato al cambio di allora 829 euro.
Se ieri avessimo rivenduto il green bond per 4.944 real, al cambio vigente avremmo incassato 895,65 euro. Il guadagno ottenuto sarebbe stato dell’8%, comprensivo dell’imposizione fiscale. Considerata l’alta inflazione di questi mesi, il rendimento netto non sarebbe stato capace di tutelarci integralmente dalla perdita del potere di acquisto.
Rischio di cambio futuro esiste
E per quanti acquistassero il bond in real oggi o lo avessero fatto all’emissione, si ritroverebbero in portafoglio un asset potenzialmente molto redditizio. Il rischio di cambio esiste, specie con i risvolti politici di questi mesi. Il ritorno alla presidenza di Lula pone seri interrogativi sulla politica economica che lo stato sudamericano perseguirà nei prossimi anni. Così come non dobbiamo sottovalutare il rischio di liquidità, alimentato da un’emissione relativamente scarna (150 milioni di real, pari a poco più di 27 milioni di euro). Lo spread denaro-lettera arriva anche a diversi punti percentuali e i contratti negoziati si contano sulle dite di una mano di seduta in seduta. Sarebbe difficile disinvestire prontamente e ai prezzi indicati dal mercato. In compenso, non esiste alcun rischio di credito. La Banca Mondiale gode della tripla A assegnata ai suoi bond da tutte le agenzie di rating internazionali.