E’ avvenuta ieri con successo l’emissione del nuovo Green Bond di Assicurazioni Generali. L’importo collocato tra circa 200 investitori istituzionali è stato di 500 milioni di euro. Gli ordini sono risultati più che doppi, arrivando a 1,1 miliardi. Per il 90% l’obbligazione è stata piazzata fuori dall’Italia. La parte del leone l’hanno fatta i francesi con il 39%. Il titolo ha scadenza 12 settembre 2033 e stacca cedola annuale lorda posticipata del 5,272% (ISIN: XS2678749990). S’inserisce nel programma di emissioni EMTN da 15 miliardi, varato il 30 maggio scorso.
Obbligazioni subordinata Tier 2
Il Green Bond Generali è della tipologia Tier 2. Vedremo nel prosieguo dell’articolo di cosa si tratti. I proventi raccolti saranno destinati al finanziamento degli “Eligible Green Projects”. Moody’s gli ha assegnato il rating Baa2, per cui il giudizio risulta “investment grade”, vale a dire a basso rischio di credito teorico. Il taglio minimo è stato fissato in 200.000 euro, rendendo evidente che il collocamento fosse rivolto agli investitori istituzionali.
Grazie all’abbondante domanda, il Green Bond Generali ha visto scendere il rendimento lordo alla scadenza da +250 a +210 punti base sopra il tasso “mid-swap”. L’emissione è avvenuta alla pari, cioè il prezzo di collocamento è stato del 100%. Dicevamo, si tratta di un’obbligazione subordinata del tipo Tier 2. Sul piano contabile, quindi, l’emittente può considerarla un misto tra capitale e debito.
Nello specifico, presenta un rischio non così elevato rispetto alle obbligazioni senior. In effetti, il Green Bond Generali appena emesso può sospendere il pagamento delle cedole solo nel caso si manifesti un grave rischio di insolvenza. In caso di liquidazione dell’emittente, il rimborso avverrà dopo le obbligazioni senior, ma prima delle obbligazioni Tier 1 e Tier Upper 2.
Green Bond Generali, premio minimo sul BTp
Al netto dell’imposizione fiscale del 26%, la cedola annua scende al 3,90%. Essa si confronta con circa il 3,75% offerto dal BTp a 10 anni.