Cosa farà il Sudafrica quest’anno? Emetterà o meno un nuovo Eurobond? L’ultimo collocamento sui mercati internazionali risale al 2019, quando Pretoria titoli di stato per complessivi 5 miliardi di dollari. Nel 2020, malgrado l’anno terribile sul piano fiscale, il paese emergente è riuscito ad evitare il ricorso ai capitali esteri, sostenuto da prestiti del Fondo Monetario Internazionale e altri organismi multilaterali per 5 miliardi. Per l’anno fiscale che si concluderà il 31 marzo prossimo, il Tesoro potrebbe registrare entrate fiscali per 45-100 miliardi di rand (2,5-5,6 miliardi di euro) in più delle precedenti stime.
Il 2020/2021 dovrebbe chiudersi con un deficit di circa il 14% del PIL, più che doppio rispetto all’esercizio precedente. In netto aumento anche il debito pubblico, che a fine marzo dovrebbe chiudere a circa l’82% del PIL. Non a caso, le agenzie di rating hanno tutte declassato di recente i loro giudizi sul Sudafrica a “junk”: BB- per S&P e Fitch, Ba2 per Moody’s. Il mercato emergente è valutato un emittente “spazzatura”. Proprio per questo, continua ad offrire rendimenti sovrani nettamente superiori all’inflazione. Il bond a 10 anni viaggia a poco meno dell’8,50%, pur ai minimi da 13 mesi, a fronte di una crescita tendenziale dei prezzi a dicembre del 3,1%. Invece, il bond a 2 anni rende il 4,69%, in questo caso ai massimi dal dicembre scorso.
Bond Sudafrica ed emergenti a rischio con la risalita dei rendimenti USA
Grosse plusvalenze in pochi mesi
La Reserve Bank of South Africa tiene i tassi d’interesse al 3,5%, per cui i margini per tagliarli appaiono attualmente quasi nulli, a meno che l’inflazione non rallenti per effetto dell’apprezzamento del cambio.
Questo titolo trentennale ancora oggi offre circa l’11%, per cui esisterebbero grossi margini teorici di ulteriore apprezzamento in un contesto di bassi tassi internazionali. Ma le cose sono andate molto bene anche con le emissioni in dollari. Il bond settembre 2025 e cedola 5,875% (ISIN: US836205AR58) è esploso da un minimo sotto gli 80 centesimi di marzo a una quotazione attuale in area 114: +43% e rendimento in area 2,50%. Considerato il cambio, siamo a +30% di guadagno. Meglio è andata con il bond settembre 2049 e cedola 5,75% (ISIN: US836205BB97). Anch’esso denominato in dollari, segna una performance di quasi il +49% dai minimi di marzo, offrendo attualmente un rendimento del 5,88%. Al netto dell’effetto cambio, il guadagno supererebbe il 35%. Senza ulteriore emissioni a breve di Eurobond, anche questi titoli in dollari avrebbero modo di apprezzarsi nei prossimi mesi, a causa di un’offerta stabile, a fronte di una domanda sempre più cospicua di assets redditizi.
Ecco i due principali rischi per i bond sudafricani