Quando si guadagna dal proprio sito internet o attraverso banner pubblicitari o attraverso attività di ecommerce si produce un reddito che, di norma, va denunciato all’Agenzia delle Entrate e su cui vanno pagate le relative tasse. Non tutti però lo fanno, vuoi perché la normativa al riguardo è poco chiara o vuoi perché abbastanza spesso si riscontrano difficoltà oggettive nel dichiarare questo tipo di redditi (si pensi, ad esempio, ai redditi derivati dalle pubblicità di Google adsense: in molti concordano che per dichiarare questi redditi sia necessario il possesso della Partita Iva).
Cosa rischia chi guadagna con un sito internet senza dichiarare i redditi e come l’Agenzia delle Entrate potrebbe intercettare questa tipologia di redditi? Fino a qualche anno fa i guadagni derivati dal web non erano mai dichiarati e si parlava, a ragione, di un mondo di evasione virtuale, ora non è più così. I siti internet, così come rivelano due recenti sentenze della Commissione Tributaria di Trento e della Sardegna, sono controllati dal Fisco che può verificare quali producono reddito e quali no.
I sospetti dell’Agenzia delle Entrate possono essere destati anche quando si pubblicizza un prodotto su Facebook, per maggiori informazioni sull’argomento, consigliamo di leggere l’articolo: Aprire una pagina Facebook: non si attirano solo clienti ma anche i controlli del Fisco
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