Ricca, ricchissima… ma allo stesso tempo disoccupata, almeno ufficialmente. È il caso di un’influencer napoletana che, nonostante i guadagni da capogiro, con la famiglia incassava il reddito di cittadinanza senza averne diritto. Scoperta dalla Guardia di Finanza, non è l’unica ad aver truffato lo Stato Italiano: insieme a lei sono stati individuati altri due colleghi furbetti.
Gli incassi non dichiarati dell’influencer
Le autorità hanno scoperto che il nucleo familiare percepiva l’aiuto previsto per contrastare la povertà, la disuguaglianza e l’esclusione sociale, nonostante l’influencer, 26enne napoletana, con il suo lavoro sui social network, avesse incassato ben 150mila euro non dichiarati.
Gli accertamenti finanziari effettuati dalle Fiamme Gialle sono giunti in seguito alla segnalazione di operazioni bancarie sospette, come incassi non giustificabili. I tre influencer, personaggi noti, risultavano tutti disoccupati nonostante l’attività di sponsorizzazione e creazione contenuti fosse sotto gli occhi di tutti. Gli indiziati operavano infatti su diverse importanti piattaforme online e sponsorizzavano canali social legati a brand.
I protagonisti della vicenda, solo tra il 2020 e 2021, hanno incassato infatti oltre 400mila euro tra acquisti dei follower, versamenti tramite ricariche carte ricaricabili Postepay (spesso scelte appositamente perché meno tracciabili) e compensi giunti direttamente dagli uffici amministrativi esteri dei social network stessi.
Il tentativo (fallito) di evadere le tasse
La legge infatti prevede che, anche nel caso di influencer e creatori vari di contenuti social, i servizi svolti siano tassati come attività di lavoro autonomo di tipo artistico-professionale.
Il caso dell’influencer napoletana ha avuto una risonanza particolare: se avesse dichiarato anche solo una minima parte dei guadagni, la sua famiglia non avrebbe ricevuto il reddito di cittadinanza.
Mentre proseguono le verifiche per il collega romano, l’Agenzia delle Entrate ha già preso provvedimenti per il terzo influencer di Ravenna.