Guala Closures, obbligazioni col tappo

La multinazionale italiana leader nella produzione di sigilli per l’imbottigliamento investe 18 milioni a Magenta e attira l’attenzione degli investitori sul bond high yield 9,375%.
12 anni fa
2 minuti di lettura

E’ una delle poche società italiane che ha deciso di investire ancora in patria. Dopo aver annunciato lo scorso 4 Luglio di aver acquisito il business delle chiusure a vite della compagnia australiana ASA, Anthony Smith Australia Pty. Ltd, società leader specializzata nel packaging per bottiglie di vino e spumanti, Guala Closures ha da poco inaugurato l’ampliamento dello stabilimento di Magenta (MI). Il nuovo sito produttivo, che ha richiesto un investimento complessivo di 18 milioni di euro, darà lavoro a 64 persone e permetterà a Guala Closures, una maggiore efficienza produttiva sul territorio, la cui domanda di tappi e sigilli per l’imbottigliamento e il confezionamento ha risentito poco della crisi economica.

Grazie a una politica di continuo sviluppo commerciale e innovazione tecnologica, la multinazionale piemontese è diventata punto di riferimento riconosciuto a livello mondiale, in un contesto di mercati fortemente differenziati e in costante crescita. Guala Closures, fondata nel 1954, è prima al mondo nel settore chiusure “non-refillable” per spirits, leader in Europa e America Latina nella produzione di chiusure in alluminio, oltre che una delle maggiori realtà in Italia e Spagna nella progettazione e realizzazione di bottiglie in PET. La sua vasta diversificazione (12 miliardi di chiusure vendute in 100 paesi) – precisano i vertici aziendali – nelle grandi aree commerciali tradizionali e nei mercati emergenti ha consentito un’ottima valorizzazione dell’immagine dei più importanti brands internazionali nei settori delle bevande alcoliche, bibite, vino, olio, farmaceutica e cosmetica.

 

Obbligazioni Guala Closures 9.375% 2018 in dettaglio

 

Quotata a piazza affari fino al 2008 (poi delistata), Guala Closures è presente sul mercato obbligazionario con una emissione ad alto rendimento da 200 milioni di euro dall’aprile del 2011. Collocata presso investitori istituzionali da importanti merchant bank, fra cui figurano Deutsche Bank e Unicredit, per rimborsare anticipatamente quote di debito subordinato e prestiti bancari, viene scambiata sulla piazza lussemburghese a 94 con tagli minimi di 100.000 euro nominali e multipli aggiuntivi da 1.000 e rende circa il 12,5% lordo a scadenza.

Il bond Guala Closures (Isin XS0619675753), poco conosciuto dagli investitori retail, ma inserito nei portafogli dei migliori fondi di investimento high yield, corrisponde una cedola semestrale del 9,375%, scade il 15 aprile del 2018 e ha un rating speculativo (CCC+) secondo Standard & Poor’s che ultimamente non fa grandi sconti al made in Italy. Il bond, però potrà essere rimborsato anticipatamente a partire da aprile 2014 a 107,031 qualora l’emittente valutasse l’opportunità di rifinanziarsi a tassi più bassi. Guala Closures è controllata al 58% da DLJ Merchant Banking Funds e partecipata al 19,6% da Intesa San Paolo e all’11,7% dal management oltre ad altri fondi.

 

 

Guala Closures venderà 500 milioni di tappi nel 2012

 

Con i suoi 418 milioni di euro di fatturato realizzati lo scorso anno, la multinazionale italiana si prefigge per il 2012 di vendere cinquecento milioni di chiusure eco-responsabili con il label “Top”, ottenuto da parte dell’ente certificatore indipendente Ecocert Environnement. Presente in 16 Paesi con 25 stabilimenti, Guala Closures – come riporta una nota ufficiale – ha deciso di investire in Italia centralizzando in Lombardia la lavorazione dell’alluminio destinato a tutti i siti di Guala Closures nel mondo che producono chiusure per alcolici, vino, olio, aceto, tra cui Argentina, Australia, Cina, Gran Bretagna, Messico, Nuova Zelanda, Polonia, Spagna, Ucraina e i due stabilimenti italiani di Torre d’Isola e Termoli. Per raggiungere lo scopo, il gruppo di Spinetta Marengo ha nel mirino anche l’acquisizione di una importante azienda attiva in Sud Africa, la Metal Closures division of South Africa’s MCG Industries, che le consetirà di mettere piede per la prima volta anche nel continente africano dove la domanda di tappi per bottiglie è in forte crescita da tempo.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Codici Imu: l’elenco completo

pensione
Articolo seguente

Assegno sociale 2012: chi, come e quanto