A causa della guerra tra Russia e Ucraina, l’inflazione in Italia potrebbe salire ancora secondo alcune analisi. Lo scorso mese di febbraio, infatti, è volata al +5,7% su base annua e ciò non accadeva dal 1995. Per la Confesercenti, però, la situazione potrebbe diventare ancora più preoccupante. Il motivo è il costo sempre più alto delle materie prime importate e le possibili carenze energetiche che potrebbero far schizzare il tasso inflazionistico oltre il 6%. Cesare Rosati è un imprenditore che ha dato vita alle startup Salvacasa e Recredito.
Scenari investimenti nel mercato immobiliare tra guerra ed inflazione
Cesare Rosati che da anni si occupa di formazione sugli investimenti immobiliari con IoInvesto Academy dice la sua sui possibili scenari inerenti all’investimento immobiliare. Per colpa dell’inflazione, spiega, si registra un impoverimento generale sia dei lavoratori che delle famiglie i cui stipendi restano gli stessi ma le bollette più alte. Con un’inflazione così galoppante, per l’esperto, è quindi importante che si cambino le logiche di investimento immobiliare. Spiega ad esempio che se si acquista un immobile su un lungo periodo, il risultato è che i propri soldi si riparano dall’inflazione. Allo stesso tempo, però, si rischia di non guadagnare nulla.
Per Rosati, quindi, si dovrà cominciare a ragionare in modo diverso anche perché è convinto che prendere un mutuo diverrà più complicato. Per moderare l’inflazione, infatti, la Banca Centrale Europea, potrebbe aumentare i tassi di interesse con la conseguenza di rate più alte dei mutui nei prossimi anni.
L’imprenditore spiega che comprare immobili nel breve periodo sarà ancora più conveniente grazie ai tassi bassi. Aggiunge che acquistare una casa a tasso fisso e affittarla al momento è ancora conveniente.
L’esperto spiega inoltre si dovrebbero comperare case per rivenderle nel breve periodo. Così si guadagnerebbe anche se l’inflazione cresce. Per tutelare il proprio patrimonio, invece, per Rosati si dovrebbero fare investimenti che superano l’inflazione. Se quest’ultima è ad esempio del 5%, la rendita annuale dell’affitto dovrà essere superiore a tale dato, magari tra l’8 ed il 12%. Se invece, spiega, si vorrà guadagnare nel breve periodo dalla rivendita dell’immobile, allora il ritorno dovrà essere di almeno il 30% sul capitale investito.
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