Guida ai contributi volontari per la pensione

I contributi volontari pensione offrono un'opportunità preziosa per continuare a versare contributi e garantire il diritto pensionistico
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I contributi volontari per la pensione rappresentano una risorsa preziosa per coloro che, per vari motivi, interrompono l’attività lavorativa ma desiderano comunque continuare a costruire il proprio futuro previdenziale.

Sono, dunque, un’opportunità fondamentale per coloro che hanno interrotto o cessato la propria attività lavorativa, permettendo di continuare ad accrescere i requisiti previdenziali. Questi versamenti sono utili per coloro che desiderano perfezionare i requisiti necessari per ottenere il diritto alla pensione e incrementare l’importo finale dell’assegno pensionistico.

Con una corretta pianificazione e una buona conoscenza delle regole, è possibile garantire il raggiungimento dei requisiti per ottenere la pensione desiderata e migliorare il proprio benessere economico durante gli anni della pensione.

Che cosa sono i contributi volontari pensione

I contributi volontari sono versamenti effettuati da chi non svolge più un’attività lavorativa, ma intende comunque proseguire nel pagamento delle quote contributive utili ai fini pensionistici.

Questo strumento consente non solo di maturare i requisiti per accedere alla pensione, ma anche di incrementare l’importo che verrà percepito al termine della carriera lavorativa. Possono essere utilizzati per diverse tipologie di pensione, sia dirette (pensione di vecchiaia, di anzianità, assegno ordinario di invalidità, pensione di inabilità) che indirette, come nel caso della reversibilità per i superstiti.

Chi può accedere ai contributi volontari

I contributi volontari sono rivolti a una platea piuttosto ampia di lavoratori. Innanzitutto, possono accedervi coloro che hanno cessato o sospeso la propria attività lavorativa.

È fondamentale sottolineare che, anche i lavoratori iscritti alla Gestione Separata, possono richiedere di versare contributi volontari. Ciò è particolarmente utile per coloro che hanno avuto carriere frammentate, con periodi di inattività, o che sono passati da un regime di lavoro dipendente a uno autonomo o viceversa.

Situazioni in cui è possibile versare i contributi volontari

I contributi volontari si possono utilizzare in diverse situazioni. In particolare, questi versamenti coprono periodi in cui:

  • Non si svolge alcun tipo di attività lavorativa, sia essa dipendente, autonoma o parasubordinata.
  • Si è in aspettativa non retribuita, richiesta per motivi personali, familiari o di studio.
  • Si lavora con contratto part-time, sia esso di tipo orizzontale o verticale, per coprire le settimane non lavorate.

Non sono da confondere con il c.

d. riscatto della laurea e con il supplemento pensione.

Condizioni per richiedere l’autorizzazione

Per poter iniziare a versare i contributi volontari, è necessario ottenere un’autorizzazione dall’INPS. Tale autorizzazione viene concessa solo se si sono interrotti o cessati i rapporti di lavoro che hanno generato l’obbligo di iscrizione previdenziale.

Tuttavia, è importante sottolineare che l’autorizzazione non perde mai la sua validità. Una volta ottenuta, anche se si interrompe temporaneamente il versamento, si può riprendere in qualunque momento, senza dover fare una nuova richiesta.

Un’altra importante opportunità concessa ai lavoratori autorizzati è quella di rideterminare il contributo volontario. Questo è possibile se, dopo aver ottenuto l’autorizzazione, si riprende l’attività lavorativa e si percepiscono nuovi redditi. In questo caso, entro 180 giorni dalla cessazione del nuovo lavoro, si può richiedere un ricalcolo dell’importo da versare, basato sulle nuove entrate.

Deduzione fiscale dei contributi volontari pensione

I contributi volontari hanno anche un’importante valenza fiscale. Infatti, è possibile dedurre i versamenti effettuati, sia per sé che per i familiari a carico, nella dichiarazione dei redditi, riducendo così l’imponibile su cui si calcolano le tasse.

Questo rappresenta un vantaggio economico non indifferente per chi decide di proseguire volontariamente nel versamento delle quote contributive.

Situazioni speciali in cui si possono versare i contributi volontari

Esistono alcune situazioni in cui è possibile versare i contributi volontari anche senza aver cessato del tutto l’attività lavorativa. Tra queste, rientrano i casi di sospensione temporanea del lavoro, come nei periodi di aspettativa non retribuita o di congedo per motivi familiari o di formazione.

Anche chi lavora con contratto part-time può richiedere di integrare i contributi per coprire i periodi di ridotta attività lavorativa.

Una categoria particolare è rappresentata dai lavoratori del settore agricolo, che possono versare contributi volontari se risultano iscritti per meno di 270 giornate lavorative nell’anno. Infine, anche coloro che sono stati autorizzati al versamento di contributi volontari prima del 1972 o che fanno parte di categorie specifiche come artigiani, commercianti e coltivatori diretti, possono continuare a versare i contributi, mantenendo così i propri diritti previdenziali.

Come ottenere l’autorizzazione ai versamenti volontari

Per ottenere l’autorizzazione a versare contributi volontari, il lavoratore deve dimostrare di avere maturato

  • almeno cinque anni di contributi (pari a 260 settimane)
  • ovvero tre anni di contribuzione negli ultimi cinque anni.

È importante sottolineare che questi requisiti devono essere soddisfatti con contributi obbligatori effettivi, trasferiti o riscattati, e che possono includere anche contributi figurativi legati a particolari situazioni lavorative come la Cassa Integrazione o l’aspettativa sindacale.

L’autorizzazione, una volta ottenuta, ha decorrenze diverse a seconda del tipo di lavoratore: per i dipendenti decorre dal sabato successivo alla domanda, per gli autonomi dal primo giorno del mese in cui viene presentata la richiesta.

Importi e domanda

L’importo dei contributi varia a seconda del tipo di lavoratore. Per i lavoratori dipendenti, l’importo è calcolato sulla base delle ultime 52 settimane di contribuzione. Per gli autonomi, come artigiani e commercianti, si utilizza invece la media dei redditi da impresa degli ultimi tre anni di lavoro. Nel caso dei coltivatori diretti, il contributo è calcolato in base ai redditi degli ultimi tre anni, ma non può essere inferiore a quello previsto per i lavoratori dipendenti.

La domanda per ottenere l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari può essere presentata online tramite il sito dell’INPS o attraverso i servizi di assistenza di patronato. È anche possibile contattare il contact center dell’INPS al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile.

Modalità di pagamento dei contributi volontari pensione

Il pagamento dei contributi volontari può essere effettuato tramite il Portale dei Pagamenti INPS, utilizzando il sistema PagoPA. Le modalità di pagamento includono l’uso di carte di credito, debito o altri metodi di pagamento digitali, oltre a poter eseguire il versamento in vari esercizi commerciali convenzionati come tabaccherie e supermercati.

Esiste anche la possibilità di frazionare il versamento, coprendo periodi inferiori al trimestre e consentendo così una maggiore flessibilità per il lavoratore. Tuttavia, è fondamentale rispettare le scadenze: i versamenti effettuati oltre il termine previsto non saranno considerati validi e potranno essere rimborsati.

Riassumendo

  • I contributi volontari permettono di perfezionare i requisiti per la pensione dopo l’interruzione lavorativa.
  • Possono accedere ai contributi volontari lavoratori che hanno cessato o sospeso l’attività.
  • I contributi coprono periodi di inattività lavorativa, aspettativa o lavoro part-time.
  • L’autorizzazione ai versamenti volontari è necessaria per poter continuare a versare i contributi.
  • I contributi volontari sono deducibili nella dichiarazione dei redditi, riducendo l’imponibile.
  • È possibile integrare i contributi anche in caso di sospensioni temporanee o lavoro part-time.
  • I contributi volontari si versano tramite il sistema PagoPA, con diverse opzioni di pagamento.
  • L’importo dei contributi varia in base alla categoria lavorativa e ai redditi precedenti.

 

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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