Guida completa alle dichiarazioni fiscali 2024: pianifica le tue scadenze

Il calendario delle dichiarazioni fiscali 2024 (anno d’imposta 2023) si presenta con diverse novità rispetto agli anni trascorsi
8 mesi fa
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Il legislatore ha riscritto il calendario fiscale. Nel 2024, per le dichiarazioni riguardanti il periodo d’imposta 2023, cambiano le scadenze rispetto agli anni passati. Il cambio interessa in particolare modo la dichiarazione redditi e la dichiarazione IRAP (per chi ancora obbligato). Restano, invece, inalterate le date per quanto riguarda la dichiarazione IVA e la dichiarazione dei sostituti d’imposta (Modello 770).

Stessa scadenza degli anni trascorsi anche per quanto riguarda il Modello 730 e la data in cui l’Agenzia Entrate renderà accessibile il precompilato.

Non cambiano nemmeno le scadenze previste per il versamento del saldo imposte e degli acconti (primo e secondo o unico acconto). Ciò che si parifica, tra soggetti con partita IVA e quelli senza partita IVA, sono le scadenze delle rate in caso di rateizzazione del saldo e primo acconto.

E’ opportuno dire subito che il calendario, come scritto oggi, potrebbe subire variazioni in virtù di future ed eventuali proroghe.

Le dichiarazioni fiscali periodo 2023: per l’IVA è già tempo di tardiva

Il 30 aprile 2024 segna la scadenza per la presentazione della Dichiarazione IVA 2024 (anno d’imposta 2023). La dichiarazione fiscale che deve essere presentata dai titolari di partita IVA, salvo i casi di esenzione. Tra i soggetti non obbligati, ad esempio, rientrano coloro che nel 2023 hanno agito con il regime forfettario o regime di vantaggio.

Chi, obbligato all’adempimento, se salta la scadenza è ancora in tempo per rimediare inviando entro i successivi 90 giorni (29 luglio 2024). In tal caso, la dichiarazione è considerata tardiva. Per sanare la tardività si versa la sanzione di 25 euro (codice tributo 8911).

Dopo il 29 luglio, se la dichiarazione dovesse risultare ancora NON trasmessa, scatterà l’omissione. La sanzione per omessa Dichiarazione IVA (art. 5, comma 1, D. Lgs. n. 471/1997) va dal 60% al 120% dell’imposta dovuta, con un minimo di 200 euro; in assenza di imposta dovuta, la sanzione è una somma fissa tra 150 e 1000 euro.

Se l’invio avviene oltre il termine della Dichiarazione IVA 2025, la sanzione raddoppia. Ad ogni modo, in tutti e due casi, non è possibile versare spontaneamente la sanzione ma occorre che l’Agenzia Entrate la irroghi.

La dichiarazione IRAP e il Modello 770

Per la Dichiarazione IRAP 2024 (anno d’imposta 2023), la presentazione (esclusivamente in via telematica) deve avvenire entro il 15 ottobre 2024, per coloro che hanno l’anno d’imposta coincidente con l’anno solare.

L’invio, invece, deve avvenire entro il giorno 15 del 10° mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta, per i soggetti con periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare.
Per quanto riguarda il Modello 770/2024 (anno d’imposta 2023), ossia la dichiarazione dei sostituti d’imposta, il calendario vede come data ultima il 31 ottobre 2024.

Anche per IRAP e 770, in caso di mancata presentazione entro il termine ordinario, c’è possibilità di fare la tardiva entro i 90 giorni successivi.

Dichiarazione fiscale 2024 (anno 2023): la scadenza per i redditi

Dal 30 aprile 2024, l’Agenzia Entrate metterà a disposizione l’accesso alla Dichiarazione redditi 2024 (anno d’imposta 2023) precompilata. Per le scadenze di presentazione delle Dichiarazione redditi 2024, queste le date da segnare:

  • 30 settembre 2024 – scadenza Modello 730
  • 15 ottobre 2024 – scadenza Modello Redditi.

Per coloro che hanno il periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare, il Modello Redditi si presenta entro il giorno 15 del 10° mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta.

Ci sono poi coloro che possono fare il Modello Redditi Persone Fisiche presentandolo (NON telematicamente) all’ufficio postale. Per tali soggetti, il termine di presentazione è il 30 giugno 2024, che essendo domenica slitta al 1° luglio.

In caso di NON presentazione delle Dichiarazione entro i termini ordinari, c’è la tardiva entro i 90 giorni successivi (sanzione 25 euro).

Per quanto riguarda il versamento delle imposte (IRPEF, cedolare secca, imposte sostitutive, IRAP; ecc.), il 30 giugno 204 (ovvero 1° luglio) scade il saldo 2023 e primo acconto 2024.

C’è possibilità di pagare entro i 30 giorni successivi con la maggiorazione 0,40%. Per chi rateizza (da quest’anno si può fare un numero di rate fino a dicembre), si dovrà andare alla cassa entro il 16 di ogni mese. La scadenza del secondo o unico acconto è fissata al 30 novembre 2024 (non si può rateizzare).

Riassumendo

  • il 30 aprile 2024 scade il termine di presentazione della Dichiarazione IVA 2024 (anno d’imposta 2023)
  • dal 30 aprile 2024 sarà possibile accedere alla dichiarazione redditi 2024 precompilata
  • il 730 scade il 30 settembre 2024
  • il Modello Redditi e il Modello IRAP, scadono il 15 ottobre 2024
  • il Modello 770/2024, deve essere trasmesso entro il 31 ottobre 2024
  • le dichiarazioni fiscali non inviate entro i termini ordinari, possono inviarsi entro 90 giorni successivi pagando una sanzione di 25 euro per ogni dichiarazione NON trasmessa
  • il saldo 2023 e primo acconto 2024 scadono il 30 giugno 2024 (ovvero 1° luglio). Si possono pagare entro 30 giorni successivi con maggiorazione 0,40%
  • il secondo o unico acconto scade il 30 novembre 2024
  • il saldo e primo acconto si possono rateizzare al massimo fino a dicembre. Ogni rata scade il giorno 16 del mese
  • il secondo o unico acconto non è rateizzabile.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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