Giro di vite e multe più salate per usa il telefonino mentre è alla guida della propria auto. Dallo scorso mese di novembre il governo ha inasprito le sanzioni e si viene pizzicati dalla polizia, sono dolori.
Un passaggio del Decreto Infrastrutture, da poco pubblicato in Gazzetta Ufficiale, riporta un inasprimento delle multe per chi usa telefonini o smartphone mentre è alla guida. Il cambiamento non + di poco conto. Vediamo.
Le multe previste per chi usa il telefono alla guida
L’articolo del codice della strada che regola questo aspetto è il 173.
Non solo. Vi è anche il rischio di decurtazione di ben 5 punti dalla patente se l’infrazione è reiterata o è causa di gravi incidenti. E anche la sospensione della patente. Ma vediamo bene cosa dice l’art. 173 Cds:
“chiunque viola le disposizioni (…) è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 422 a euro 1.697. Si applica la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi, qualora lo stesso soggetto compia un’ulteriore violazione nel corso di un biennio”.
Il decreto, comunque, precisa che non è solo l’uso dei telefonini alla guida a far scattare le multe. Ma anche lo smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante
La contestazione e il verbale
Diversamente da quanto si possa pensare, le forze dell’ordine possono rilevare l’infrazione anche senza fermare l’automobilista. Grazie ad apparecchiature a distanza possono essere scattate foto e video che riprendono, sia il guidatore che la targa del veicolo in un determinato istante. Il verbale quindi può essere emesso anche in assenza di contestazione immediata.
Nulla cambia, invece, per quanto concerne la contestazione immediata con fermo del veicolo da parte degli agenti. Il verbale è redatto sul posto e le multe comminate seduta stante dagli agenti accertatori che annoteranno data e ora esatta dell’infrazione.
Da sapere che, in caso di ricorso al Giudice di Pace, in cui si intenda negare l’infrazione, è possibile far valere prove riscontrabili da tabulati telefonici. Questo vale sia per chi contesta che per chi si difende in giudizio.