Il libretto di risparmio postale, così come i buoni fruttiferi postali, sono un prodotto garantito dallo Stato ed emesso dalla Cassa Depositi e Prestiti. Si ricorda che i libretti al portatore dal 1 gennaio 2019 non sono più validi. In caso non si rispetti tale regola si applicherà una pena pecuniaria in misura compresa tra i 250 ed i 500 euro per ogni singolo libretto. Detto ciò, di seguito una breve guida sul libretto di risparmio postale partendo dal numero degli intestatari fino ad arrivare alla ritenuta fiscale.
Libretto risparmio postale: una breve guida per conoscerlo meglio
I libretti di risparmio postali nominativi ordinari potranno essere cointestati ad massimo tra quattro persone. Dal 31 dicembre 2004, poi, è stato stabilito che la cointestazione del libretto non potrà avvenire tra due soggetti minori o tra un minore ed un maggiorenne. Ogni intestatario del libretto, poi, avrà la libertà di effettuare operazioni sul libretto quando vuole senza la necessità di dover operare insieme agli altri. Ciò, però, soltanto se all’apertura del libretto verrà apposta la clausola di pari facoltà di disposizione. Per quanto riguarda i libretti smart e dematerializzati i cointestatari saranno sempre a firma disgiunta.
Per aprire un libretto di risparmio postale non si dovrà spendere alcuna cifra e sarà pari a zero anche la gestione e l’estinzione di esso. Saranno ovviamente applicati degli oneri fiscali secondo quanto prevede la legge vigente in materia mentre la duplicazione costerà 1,55 euro.
Ritenuta fiscale, versamenti e prelievi libretto postale
La ritenuta fiscale che si applica sugli interessi maturati sul libretto di risparmio postale a partire dal 1 luglio 2014 è del 26%. Per quanto riguarda l’utilizzo del libretto, sia i prelievi che i versamenti potranno essere eseguiti presso qualsiasi ufficio postale. Il versamento degli assegni, invece, solo nell’ufficio in cui è stato sottoscritto il libretto. Poste Italiane ricorda inoltre che il prelievo giornaliero presso un ufficio diverso da quello di radicamento sarà di massimo 600 euro.
Coloro che possiedono un libretto dematerializzato, invece, non dovranno preoccuparsi in quanto potranno prelevare in tutti gli uffici postali la cifra che desiderano (non vi sarà infatti alcun limite). L’importo richiesto, però, dovrà essere compatibile con la disponibilità dell’ufficio postale. Si potrà comunque prenotare la somma o richiedere un vaglia circolare.
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