Se non è ancora fatta, poco ci manca. Gonzalo Higuain sta per diventare un giocatore del Milan. Ieri sera, Nicolas, fratello agente dell’attaccante argentino ha incontrato a Milano il direttore tecnico Leonardo, accompagnato dal legale del Pipita. L’incontro è durato fino a tarda notte e al termine non sono state rilasciate dichiarazioni, ma l’aria che si respira in via Aldo Rossi sarebbe di ottimismo. Questione di qualche giorno o forse ore per limare i dettagli del contratto e finalmente Higuain indosserà la maglia rossonera.
Milan e Juventus, calciomercato estivo con scambio tra Higuain e Bonucci
Il prestito con diritto di riscatto sarebbe la soluzione individuata da Milan e Juventus per concordare una cessione di fatto, ma agevolando l’operazione sul piano contabile. Stando ai criteri UEFA, se il prestito fosse con obbligo di riscatto, il trasferimento verrebbe considerato una cessione a tutti gli effetti e il prezzo del cartellino andrebbe considerato per intero. Con l’opzione di riscatto, a dovere essere messo nero su bianco nei bilanci del Milan sarebbe solo il costo relativo al prestito a titolo oneroso. Stando all’intesa con la Juve, si tratterebbe di 18-20 milioni, a cui si aggiungerebbero 36 milioni nel caso in cui il Milan esercitasse il diritto di riscatto. Tuttavia, le parti avrebbero concordato di rendere tale riscatto obbligatorio al verificarsi di determinate condizioni.
Sullo stipendio, pare che le distanze tra Higuain e il club rossonero si stiano colmando. L’argentino prende per contratto a Torino 7,5 milioni netti a stagione fino al 2021. Leonardo, per ragioni contabili, sarebbe disposto a dargliene di meno, in cambio gli allungherebbe la durata del nuovo contratto al 2023.
Perché la formula del prestito con diritto di riscatto
La Juve ha acquistato Higuain dal Napoli nel 2016 per una novantina di milioni di euro e ha siglato un contratto quinquennale. Pertanto, il valore residuo da ammortizzare ad oggi per il club torinese si aggira sui 54-55 milioni, pari al valore di mercato dell’attaccante. Se oggi lo vendesse al Milan a titolo definitivo per la stessa cifra, non registrerebbe alcuna plusvalenza, ma solo un’entrata di liquidità. Se, invece, il Milan lo prendesse in prestito, da normativa potrebbe riscattarlo entro il 2020, ossia un anno prima che scada il contratto ceduto (quello odierno tra Higuain e Juve). Se lo riscattasse tra un anno, i 36 milioni da pagare alla Juve si tradurrebbero per Giuseppe Marotta e Andrea Agnelli in una plusvalenza praticamente nulla, mentre se lo riscattasse tra due anni, a fronte di un valore di ammortamento residuo di 18 milioni, i 36 frutterebbero alla Juve 18 milioni di plusvalenza contabile.
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Tra Juve e Milan sarebbe fatta anche sullo scambio tra Leonardo Bonucci e Mattia Caldara. Il primo tornerebbe in maglia bianconera, il secondo, appena rientrato da Bergamo, dove era in prestito all’Atalanta, diverrebbe il nuovo difensore centrale rossonero. Poiché Bonucci verrebbe valutato sui 35 milioni e Caldara sui 25, il Milan vanterebbe un credito di 10 milioni, che scalerebbe dai 18 del prestito oneroso per prendersi Higuain o dagli altri debiti contratti con la società di Agnelli. Verrebbe meno anche l’assillo di dover vendere Nikola Kalinic e Suso per fare cassa e finanziare l’acquisto dell’argentino, grazie alla tecnica del diritto di riscatto. Il calciomercato è l’esempio più spicciolo di come si possano sempre trovare reciproci benefici da una compravendita. E Juve e Milan ce lo stanno dimostrando.