“Salve, mi occupo di mia mamma, ex professoressa oggi in pensione, che è invalida al 100% e non autosufficiente e per questo ho rinunciato, volontariamente e non me ne pento, a lavorare. Finora mio fratello “ha compensato” questo mio impegno erogandomi 500 euro al mese come suo contributo. Ora però sua moglie ha avuto due gemelli e lui mi ha detto che non può più corrispondere questa quota che avevamo pattuito perché ha spese familiari urgenti. Mia madre potrebbe assumermi e potrei, in questo modo, avere diritto all’Home Care Premium 2019?”
L’assistente familiare del programma Home Care Premium può anche essere un parente
Il bando Home Care Premium 2019 prevede espressamente la possibilità che, a prendersi cura dell’assistito, sia un parente.
All’inizio del programma, infatti, era previsto che l’assistente familiare, rispetto al beneficiario, non potesse essere individuato in uno dei soggetti tenuti agli alimenti in base alle previsioni di cui all’art. 433 del codice civile o nel soggetto fruitore di permessi lavorativi (legge 104/1992) o di congedo parentale straordinario retribuito (D. Lgs. 151/2001) finalizzato all’assistenza del beneficiario. In altre parole, l’assistente familiare non poteva essere un parente “stretto” o il coniuge. Come abbiamo visto questa possibilità oggi non viene del tutto negata, se esiste un contratto di lavoro domestico regolare. Sarà l’Inps a valutare caso per caso.
Per rispondere alla lettrice chiariamo anche che i primi termini per la domanda HCP 2019 sono scaduti il 6 maggio scorso; tuttavia sarà possibile presentare nuove domande di contributo dalle ore 12 del 1° luglio 2019 alle ore 12 del 31 gennaio 2022.