Supera il 60% il rendimento offerto dal bond di El Salvador con scadenza gennaio 2023 e che sul mercato secondario tratta a soli 76 centesimi di dollaro. Questa scadenza da 800 milioni è sospettata di essere a rischio default, dato che il governo non avrebbe modo di adempiere all’obbligazione. Se ci spostiamo sulle scadenze più lunghe, la situazione non muta granché. Il bond febbraio 2032 e cedola 8,25% (ISIN: XS0146173371) è crollato del 70% in un anno, arrivando a quotare meno di 32 centesimi a maggio. Oggi, si compra per circa 37,50 centesimi, segnalando un rialzo del 18% dai minimi di poche settimane fa.
Bond El Salvador, ecco il rischio default
Quant’è concreto il rischio default di El Salvador? In teoria, elevato. Il paese dispone di riserve valutarie per appena 3,4 miliardi di dollari, ma le “brucia” al ritmo di oltre mezzo miliardo al trimestre per via del saldo corrente negativo. Non può svalutare il cambio, essendosi dollarizzato da molti anni. Tuttavia, questo limite può trasformarsi paradossalmente in un vantaggio: se El Salvador andasse in default, non avrebbe modo neppure di emettere titoli rivolti al mercato interno.
Dunque, il presidente Nayib Bukele ha tutto l’interesse a negoziare con il Fondo Monetario Internazionale (FMI) per ottenere un prestito in cambio di riforme. Il punto è che l’istituto pretende che sia cancellato il riconoscimento di Bitcoin come valuta legale, avvenuto lo scorso anno. Bukele non solo non ha alcuna intenzione di compiere un passo indietro, ma ancora si ostina a puntare sull’emissione di un bond “vulcano” da 1 miliardo di dollari entro settembre, legato proprio alla “criptovaluta”.
Questo espediente è stato più volte rinviato negli ultimi mesi, a seguito del crollo dei token digitali. Tuttavia, non possiamo escludere che alla fine l’emissione vi sia, magari un po’ ridimensionata rispetto alle previsioni (10 miliardi in 10 anni).
Ancora possibile accordo con FMI
Con l’FMI si potrebbe arrivare a un accordo sulla politica fiscale, che contempli il taglio dei disavanzi pubblici e il varo di riforme di stimolo alla crescita economica. Con l’avvicinarsi della scadenza del bond di gennaio, probabile che le parti intensifichino i colloqui per evitare l’ennesimo crac in pochi mesi. Quello dello Sri Lanka è l’ultimo di una serie che sta riguardando le economie emergenti, sotto stress con la pandemia. Insomma, esistono discrete probabilità che i prezzi dei bond risalgano, pur restano lontani dai livelli pre-crollo.