I “bond patrioti” del Tesoro americano offrono un interesse del 3,5%

Titoli del debito pubblico emessi a condizioni di favore per i cittadini americani e a tassi d'interessi elevati. Si chiamano "Patriot Bond" e sono semi-sconosciuti nel panorama finanziario.
5 anni fa
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L’Italia è in cerca di strumenti finanziari capaci di attirare l’alto risparmio privato domestico per convogliarlo nel debito pubblico e renderlo più inattaccabile sui mercati finanziari. Mentre si moltiplicano le proposte per l’emissione di BTp perpetui o irredimibili, in pochi sanno che l’America ha da molto tempo i cosiddetti “Patriot Bond”. Si tratta di titoli del debito pubblico con caratteristiche peculiari, appositamente pensate per i risparmiatori a stelle e strisce. Possono essere acquistati per un investimento minimo di 25 dollari e uno massimo di 10.000 dollari per ogni anno.

A differenza dei molto più famosi Treasuries, non sono negoziabili sul mercato secondario, per cui non esiste formalmente la possibilità di rivenderli a terzi prima della scadenza per rientrare della liquidità investita o per maturare plusvalenze.

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Per le serie in emissione dal 2005, questi bond prevedono la corresponsione di due cedole semi-annuali a tasso fisso e in data 1 maggio e 1 novembre di ogni anno. Hanno durata ventennale, ma alcuni possono arrivare a 30 anni. Il tasso d’interesse fissato è legato ai rendimenti dei Treasuries a lunga scadenza. Per le Serie EE in emissione da questo mese di maggio e fino all’ottobre prossimo, il tasso corrisposto è dello 0,1%, lo stesso ormai dal novembre 2015.

A primo sentore, potrebbe risultare un investimento persino inutile, ma adesso arriva il bello: chi detiene i “Patriot Bond” per 20 anni otterrà un rimborso del Tesoro pari al doppio del valore nominale acquistato. In altre parole, se acquisto oggi titoli da 10.000 dollari, tra 20 anni me ne saranno restituiti 20.000, di cui tassabili ovviamente per metà. Questo equivarrebbe a un rendimento medio annuo lordo composto del 3,5%, oltre il triplo dell’attuale rendimento ventennale americano. Dunque, chi avesse la possibilità di mettere da parte liquidità a lungo termine, in questi bond troverebbe una soluzione ideale.

Tuttavia, sono riservati ai soli cittadini americani, mentre gli unici stranieri che possono acquistarli sono quelli che lavorano al servizio del governo USA.

Bond senza concorrenza

Nel caso in cui si volesse disinvestire anticipatamente, il Tesoro riconoscerebbe gli interessi maturati fino a quel giorno, ma se il disinvestimento avvenisse prima dei 5 anni, si perderebbero gli ultimi 3 mesi di interessi. E ancora: i Patriot Bond, la cui dicitura compare sul titolo, sono emessi ormai solo in forma elettronica, registrandosi al sito TreasuryDirect.com con proprio nome e password. Quelli in forma cartacea ancora circolanti possono essere tramutati in elettronici. Dopo gli attentati dell’11 settembre del 2001, la loro emissione ha ripreso per consentire a Zio Sam di vincere la battaglia contro il terrorismo internazionale.

Come capite, questi titoli puntano a offrire vantaggi a entrambe le parti: al Tesoro, che può emetterli pagando per decenni una fesseria di interessi, se così si possono chiamare; ai piccoli risparmiatori, i quali potranno parcheggiare liquidità in un asset infallibile, come se la tenessero in un bunker, con la consapevolezza che al termine del periodo ventennale potranno ottenere un rendimento notevole, oggi come oggi non offerto da alcun titolo concorrente di pari grado di sicurezza, nemmeno lontanamente dagli stessi Treasuries. Il primo ventennale che il Tesoro USA sta per emettere dopo 34 anni, ad esempio, impiegherebbe oltre 66 anni per raddoppiare di valore, nel caso in cui il rendimento offerto fosse effettivamente poco superiore all’1%, come attualmente si prevede.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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