Hanno tra i 40 e i 56 anni i quattro percettori “indebiti” del reddito di cittadinanza scovati dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Luino, un comune italiano di 14.248 abitanti della provincia di Varese in Lombardia.
Tre donne e un uomo sono finiti nella rete dei controlli delle Fiamme Gialle sulla sussistenza dei requisiti per la richiesta e l’ottenimento del sussidio. I quattro risulta che hanno incassato nel complesso, anche se non spettanti, circa 35.000 euro. Scattata, dunque, la denuncia per truffa allo Stato.
Reddito di cittadinanza, le accuse della Guardia di Finanza di Luino
Nell’ambito dell’indagine è emerso che dei quattro, un uomo e una donna, risultano essere lavoratori frontalieri. A questo proposito, questi, non avrebbero indicato nell’ISEE presentato al fine di ottenere il reddito di cittadinanza, il lavoro in Svizzera, il valore del loro conto corrente ivi detenuto e l’indennità di malattia erogata dalla stessa previdenza svizzera.
Nella denuncia è finita anche la moglie dell’uomo, rea anch’essa di percepire il reddito di cittadinanza non avendo segnalato la situazione reddituale e patrimoniale del marito. Complessivamente i due hanno indebitamente percepito 6.000 euro.
L’altra donna (la quarta) è stata accusata di aver percepito 27.000 euro di sussidio. Aveva dichiarato di essere disoccupata (cosa vera) ma al contempo non aveva indicato la situazione reddituale e patrimoniale del marito e del figlio i quali avevano regolare lavoro in Svizzera. Lo stesso nucleo familiare ometteva anche di riportare nella DSU ai fini ISEE gli immobili di proprietà.
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