Il modello vincente nella Grande Distribuzione Organizzata (GDO) sarebbe quello dei discount Eurospin. A suggerirlo è lo studio di Mediobanca sulla performance delle GDO in Italia dal 2010 al 2014, periodo di grande crisi per l’economia nazionale, durante il quale Eurospin ha aumentato il suo fatturato del 48,7%, quando l’intero mercato è cresciuto nel periodo di appena l’1,5%, registrando un calo dell’1% nel 2014. Il margine operativo lordo del gruppo veronese si è attestato al 5,8% e gli utili cumulati nel quinquennio sono stati pari a 550 milioni.
I risultati sono stati possibili anche grazie all’aumento del 19,4% dei punti vendita a oltre mille e del numero dei dipendenti (+37,1), pur restando il costo del personale basso e al 5,6% del fatturato. Con 4,1 miliardi di ricavi, la quota di mercato di Eurospin è ancora abbastanza contenuta, pari al 4,9% del totale, ma la catena dei discount si distingue per un balzo proprio delle vendite e per un Roe (ritorno sul capitale) del 24,2%, nettamente al di sopra del 13,6% di
Esselunga, che pure vanta una quota di mercato dell’8,7% con 6,9 miliardi di ricavi. Primeggiano le
Coop con il 15% (11,2 miliardi). La catena di Bernardo Caprotti ha registrato nel quinquennio una crescita delle vendite del 10,7% e utili per 1,1 miliardi. Il sistema delle Coop, invece, ha registrato nel 2014 un utile di 2,6 miliardi, ma grazie alla gestione finanziaria, senza la quale avrebbe chiuso l’esercizio con una perdita operativa. Dispone di un portafoglio di 10,7 miliardi, di cui 3,5 miliardi investito in titoli di stato, 2,5 miliardi in obbligazioni e 2,1 miliardi in partecipazioni azionarie (Finsoe-Unipol, MPS e Carige). Vanta, infine, disponibilità liquide per 2 miliardi.
Male le catene francesi
Le performance peggiori sono state registrate dalle catene francesi: Carrefour ha cumulato nel periodo perdite complessive per 2,4 miliardi, Auchan per 316 milioni. Esse hanno esitato un fatturato in calo rispettivamente del 19,1% a 4,6 miliardi e del 13,7% a 4,5 miliardi. Nel complesso, rileva Mediobanca, i punti vendita sono diminuiti del 2,4% e le superfici dello 0,4%.
Ma la tendenza è stata eterogenea, perché i piccoli negozi con spazi inferiori ai 400 metri quadrati sono diminuiti del 4,1%, i piccoli supermercati con superfici tra i 400 e i 1.500 metri quadrati sono diminuiti dell’1,3%, i supermercati con spazi tra i 1.500 e i 2.500 metri quadrati sono cresciuti dell’1,7%, i discount del 2,8% e gli ipermercati sopra i 2.500 metri quadrati sono anch’essi diminuiti dello 0,8%. Riepilogando, la crisi economica ha beneficiato i discount Eurospin, ovvero la catena dei supermercati, in cui si trovano prodotti alimentari e non a basso costo e non di marca. Allo stesso tempo, diminuisce il numero dei piccoli negozi, ma scende lievemente anche quello degli ipermercati, mentre aumenta il peso dei supermercati di dimensioni medio-grandi. [tweet_box design=”box_09″ float=”none”]Con la crisi avanzano i discount e chiudono i piccoli negozi[/tweet_box]