I francobolli come asset: guida alla diversificazione del portafoglio

Il mondo della filatelia si sta trasformando e ha aperto nuove opportunità finanziarie: il futuro vede i francobolli come asset.
9 mesi fa
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francobolli come asset: ecco i novi strumenti finanziari
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Il mondo della filatelia si sta trasformando, aprendo nuove opportunità finanziarie. In questa nuova era, Kruso Kapital S.p.A., società quotata sul mercato EGM Pro di Borsa Italiana, ha esteso il proprio prodotto Art-Kredit alla filatelia, riconoscendo i francobolli come asset finanziari. Una parte limitata ma prestigiosa della vasta “Collezione Cuneo” sarà messa all’asta il prossimo 22 febbraio. Un esempio è dato dall’unico esemplare in condizioni perfette, dei tre soli conosciuti, che rappresenta una particolare gradazione di arancio dell’80 centesimi del Governo Provvisorio di Parma del 1859.

Questo francobollo, considerato una grande rarità degli Antichi Stati, ha un valore stimato tra i 600.000€ e i 750.000€.

Documenti preziosi, ecco cosa sono i francobolli

I francobolli, narratori della storia dall’inizio dell’Ottocento in poi, sono documenti preziosi che raccontano eventi politici, economici e guerre, acquisendo un fascino storico-sociale unico. L’Inghilterra, come primo paese ad emettere francobolli nel 1840 con il celebre penny black, segna l’inizio di questa forma di espressione culturale. Nonostante il ventaglio variegato di prezzi e valori che caratterizza la collezione di francobolli, essa può essere considerata una passione accessibile a tutti. Solo alcuni di essi, però, hanno le caratteristiche necessarie per sfruttarla come elemento di diversificazione del portafoglio. Ma quali sono i fattori che determinano il valore di un francobollo? E come può questo oggetto da collezione trasformarsi in un asset finanziario?

La loro storia come narratori degli eventi

Inizia con il celebre penny black emesso dall’Inghilterra nel 1840 la lunga storia dei francobolli. Oltre ad essere oggetti di collezione, questi pezzi narrano la storia politica ed economica attraverso gli anni. La prima serie di francobolli in Italia, introdotta dal Regno del Lombardo Veneto nel 1850, segna un periodo di particolare interesse. La diversificazione del portafoglio attraverso tali prodotti richiede però una comprensione approfondita della storia dietro ogni pezzo.

Ricordiamo che al mondo esistono francobolli rari che potrebbero valere una fortuna come l’Error of colour che ha un valore di circa 20 mila euro. Anche una lettera spedita da Palermo a Firenze nel febbraio 1860, contenente due esemplari del 5 grana con annullo rovesciato è stimata allo stesso prezzo. L’intera serie di francobolli siciliani è valutata invece intorno a 1000 euro.

I fattori che determinano il valore di un francobollo

Il valore intrinseco di un francobollo è influenzato da diversi fattori. L’epoca di emissione e la tiratura sono elementi fondamentali, ma anche l’uso e la conservazione giocano un ruolo cruciale. Alcuni francobolli, come il “Gronchi Rosa” del 1961 o il “foglietto 18enni” del 2008, acquisiscono valore per la loro rarità e significato storico. La conservazione, con la mancanza di pieghe o danni, è essenziale, così come la colorazione intatta.
Per valutare correttamente un francobollo, è essenziale ottenere una certificazione. Periti specializzati, sia in Italia che all’estero, possono certificare il valore del francobollo, considerando la sua storia e condizioni. Il catalogo filatelico di riferimento per l’Italia, il Sassone, indica i valori dei francobolli emessi nel corso del tempo. Questi valori sono fondamentali non solo per la valutazione iniziale, ma anche come base per il tasso di rivalutazione, che può raggiungere il 10% annuale.

Il futuro dei francobolli come asset finanziario

Guardando al futuro, Giorgio Cuneo esprime l’ambizione di trasformare i francobolli in veri e propri asset finanziari, contribuendo a ridefinire il loro ruolo nel mercato moderno. La recente operazione con Kruso Kapital segna un punto di svolta, aprendo la strada a nuove possibilità finanziarie. La prossima asta del 22 Febbraio è un esempio tangibile di come la filatelia stia guadagnando terreno come forma di investimento. Questa trasformazione non solo offre opportunità finanziarie ma invita anche a riscoprire il fascino e l’importanza di questi piccoli capolavori che raccontano storie e testimoniano epoche.

In conclusione…

1. Il mondo dei francobolli si apre a nuove prospettive finanziarie, con l’accettazione della filatelia come collaterale da parte del sistema finanziario
2. La storia, la conservazione e la rarità diventano i pilastri su cui si basa il valore di un francobollo come asset. Certificazioni e cataloghi filatelici diventano strumenti essenziali per una valutazione accurata
3. Guardando al futuro, l’ambizione è trasformare i francobolli in asset finanziari e ridefinire il loro ruolo nel mercato moderno, aprendo nuove vie di investimento e creando un nuovo paradigma di valore per questi piccoli ma significativi pezzi di storia
4. Una parte limitata ma prestigiosa della vasta “Collezione Cuneo” sarà messa all’asta il prossimo 22 febbraio
5. Uno dei pezzi di rara bellezza è l’unico esemplare, tra i soli tre conosciuti, in condizioni perfette, rappresentante una particolare gradazione di arancio dell’80 centesimi del Governo Provvisorio di Parma del 1859. Questo francobollo, considerato una grande rarità degli Antichi Stati, ha un valore stimato tra i 600.000€ e i 750.000€ all’asta su Art-Rite.

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