I miliardari d’Italia sono 71, ma la top ten è pazzesca

Questa è la top 10 dei miliardari italiani, ecco i professionisti più ricchi del nostro Paese, quanto guadagnano e cosa fanno.
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Si aggiorna la lista dei miliardari italiani, sono addirittura 71 quelli che possono vantare un conto in banca a nove zeri, ma nello specifico vogliamo concentrarci sulla top 10 con le dieci posizioni che dominano la ricchezza nel nostro Paese.

In Italia, la ricchezza è concentrata nelle mani di un numero ristretto di individui. Secondo il rapporto di Oxfam del 2024, i 71 miliardari italiani possiedono una ricchezza complessiva di 272,5 miliardi di euro, con un incremento di 61,1 miliardi rispetto all’anno precedente.

Miliardari italiani, la top 10

Abbiamo già dato un’occhiata al rapporto Oxfam 2024, un report sulla ricchezza mondiale che ci dice come ormai il divario tra ricchi e poveri sia sempre più accentuato.

Ora però concentriamoci sui nostri Paperon de Paperonis. Ecco una panoramica dei miliardari più ricchi d’Italia, il loro patrimonio netto e le attività che hanno contribuito alla loro fortuna:

  • Giovanni Ferrero – Patrimonio netto: 38,9 miliardi di dollari. CEO del Gruppo Ferrero, azienda dolciaria nota per prodotti come Nutella e Ferrero Rocher.
  • Leonardo Del Vecchio & famiglia – Patrimonio netto: 27,3 miliardi di dollari. Fondatore di Luxottica, leader mondiale nella produzione di occhiali.
  • Giorgio Armani – Patrimonio netto: 11,2 miliardi di dollari. Fondatore dell’omonima casa di moda, simbolo dell’eleganza italiana nel mondo.
  • Silvio Berlusconi & famiglia – Patrimonio netto: 7,1 miliardi di dollari. Imprenditore nel settore dei media e delle telecomunicazioni, ex Presidente del Consiglio dei Ministri.
  • Massimiliana Landini Aleotti & famiglia
    Patrimonio netto: 6,5 miliardi di dollari. Proprietaria del gruppo farmaceutico Menarini, ereditato dal marito Alberto Aleotti.
  • Stefano Pessina – Patrimonio netto: 10,2 miliardi di dollari. CEO di Walgreens Boots Alliance, colosso mondiale della distribuzione farmaceutica.
  • Paolo Rocca & famiglia – Patrimonio netto: 9,1 miliardi di dollari. A capo del gruppo Techint, attivo nei settori dell’acciaio e dell’ingegneria.
  • Augusto & Giorgio Perfetti – Patrimonio netto: 6,9 miliardi di dollari ciascuno. Proprietari della Perfetti Van Melle, azienda dolciaria nota per marchi come Mentos e Chupa Chups.
  • Patrizio Bertelli & Miuccia Prada – Patrimonio netto: 5,5 miliardi di dollari ciascuno. Coppia alla guida del gruppo Prada, icona del lusso e della moda italiana.
  • Luca Garavoglia – Patrimonio netto: 4,5 miliardi di dollari. Presidente del Gruppo Campari, leader nel settore delle bevande alcoliche.

Tutto in mano a pochi

La crescente concentrazione di ricchezza tra i miliardari italiani evidenzia un aumento delle disuguaglianze economiche nel Paese.

Secondo i dati, il 5% delle famiglie italiane più ricche detiene circa il 46% della ricchezza netta totale. Per ridurre il divario tra ricchi e poveri in Italia, è fondamentale adottare politiche mirate che promuovano una distribuzione più equa delle risorse. Secondo l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, l’obiettivo 10 mira a ridurre le disuguaglianze all’interno dei Paesi e tra di essi, promuovendo l’inclusione economica, sociale e politica.

Inoltre, uno studio del Fondo Monetario Internazionale evidenzia che un maggiore equilibrio nella distribuzione dei redditi prolungherebbe gli effetti delle misure adottate dagli stati per la crescita economica. Interventi come la riforma fiscale progressiva, investimenti in istruzione e formazione professionale, e politiche di welfare inclusive possono contribuire a creare una società più equa e coesa.

Cosa può fare le politica nostrana?

Per ridurre il divario tra ricchi e poveri, il governo italiano dovrebbe intervenire con misure mirate a favorire una maggiore equità sociale ed economica. Una riforma fiscale progressiva, che includa una maggiore tassazione sui grandi patrimoni e sui beni di lusso. Essa permetterebbe di redistribuire le risorse a beneficio dei programmi di welfare. Investimenti in settori strategici e nel sistema educativo sono essenziali per creare opportunità di lavoro stabili e garantire l’accesso alle professioni a giovani e categorie svantaggiate.

Il rafforzamento del welfare, con sostegni economici alle famiglie in difficoltà e l’ampliamento dei servizi sociali, potrebbe contribuire a una maggiore inclusione. Anche la promozione della parità di genere.

Incentivando l’accesso delle donne al mercato del lavoro, è una strategia chiave per migliorare il reddito delle famiglie e ridurre le disparità.

Inoltre, un maggiore controllo sulle speculazioni finanziarie e una normativa più trasparente aiuterebbero a limitare l’accumulo eccessivo di ricchezza, promuovendo una redistribuzione più equa. Con un impegno deciso e una visione inclusiva, il governo potrebbe contribuire a costruire una società più giusta, riducendo le disuguaglianze e migliorando il benessere collettivo.

In sintesi…

  • Giovanni Ferrero guida la classifica con un patrimonio di 38,9 miliardi di dollari, grazie al successo del Gruppo Ferrero, noto per Nutella e Ferrero Rocher.
  • Leonardo Del Vecchio (Luxottica) e Giorgio Armani si distinguono per patrimoni di 27,3 e 11,2 miliardi di dollari, rappresentando l’eccellenza italiana nei settori degli occhiali e della moda.
  • Tra gli altri miliardari spiccano Massimiliana Landini Aleotti (Menarini), Stefano Pessina (Walgreens Boots Alliance) e la coppia Bertelli-Prada, con patrimoni tra 5 e 10 miliardi di dollari ciascuno.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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