L’aumento del prezzo dell’energia elettrica e del gas oramai è inarrestabile. Non basta la proroga dei bonus sociali.
Si tratta di due risorse delle quali non se ne può fare a meno. Sono necessarie alle imprese per produrre e alle famiglie per sopravvivere. E’ chiaro che, in tale contesto, se aumenta il loro prezzo, di conseguenza, a cascata, aumenteranno i prezzi di tutte i beni e i servizi presenti sul mercato. Basta entrare nel supermercato per vedere con i propri occhi che l’aumento dei prezzi ha riguardato tutti i prodotti, non solo quelli alimentari.
Detto ciò, l’inflazione ossia l’aumento dei prezzi non si arresta. In base agli ultimi dati Istat , la situazione sta peggiorando e le famiglie nonchè le imprese sono sempre più in difficoltà.
Non basta il bonus 200 euro ma servirebbe il c.d. meccanismo della scala mobile.
Di cosa si tratta? Vediamolo insieme.
L’inflazione continua a correre. Il bonus 200 euro non basta
Secondo gli ultimi dati Istat, nel mese di agosto 2022, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,8% su base mensile e dell’8,4% su base annua (da +7,9% del mese precedente). Un’inflazione all’8,4% non si registrava da dicembre 1985 (quando fu pari a +8,8%).
Nello specifico:
- per i beni energetici (gas, petrolio, ecc.), l’inflazione passa da +42,9% di luglio a +44,9%,
- per i beni alimentaria lavorati da +9,5% a +10,5%,
- per i beni durevoli da +3,3% a +3,9%.
Registrano, invece, un rallentamento i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +8,9% a +8,4%).
Se non si considerasse l’aumento del prezzo dei beni energetici, ci sarebbe comunque un’inflazione base del +4,9%.
Su base annua accelerano i prezzi dei beni, da +11,1% a +11,8%, mentre è sostanzialmente stabile la crescita di quelli dei servizi (da +3,6% a +3,7%).
Oramai tutti ci siamo accorti, andando al supermercato, che l’aumento riguarda tutti i prodotti. Infatti, la crescita dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, ad agosto passa dallo +9,1% a +9,7%, mentre rallentano quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (tabacchi, affitti, benzina, ecc.), da +8,7% a +7,8%.
La situazione potrebbe ulteriormente peggiorare nel mese di settembre.
La soluzione. Il meccanismo della scala mobile
E’ chiaro che se aumentano i prezzi di un determinato paniere di beni ma gli stipendi rimangono sempre gli stessi, la quantità di beni acquistabili a parità di spesa si riduce.
Il Governo ha cercato di dare una mano alle famiglie italiane, con la proroga dei bonus sociali, il bonus benzina, ma soprattuto con il bonus 200 euro.
Tuttavia, il bonus si è rivelato insufficiente e non è stato neanche prorogato. Difatti, è rimasto un aiuto riconosciuto solo una volta e basta. C’è comunque chi lo riceverà ad ottobre.
Detto ciò, molti economisti suggerisco il ritorno del meccanismo della c.d scala mobile.
Con tale meccanismo, che è stato abrogato tanti anni fa, gli stipendi sono automaticamente adeguati all’inflazione; dunque aumentano al crescere dei prezzi di alcuni beni. In tal modo il potere d’acquisto dei lavoratori veniva aggiornato in funzione dell’aumento del costo della vita.
Cosa che non avviene più.
Il prossimo Governo sarà chiamato ad adottare misure che permettano soprattuto alle famiglie monoreddito di ritornare a vivere con una certa dignità, cosa che negli ultimi mesi è diventata sempre più difficile per via dell’inflazione.