Il Consiglio dei ministri ha da poco approvato il cosiddetto DL Aiuti. Si tratta di un pacchetto di nuove misure economiche per sostenere i cittadini a fronte dell’impennata dei prezzi e dei costi dell’energia, dovuti principalmente al conflitto in Ucraina. Fra i tanti provvedimenti in esso contenuti, il più discusso in questi giorni è senz’altro il cosiddetto bonus 200 euro; ossia il contributo una tantum a favore di alcune categorie di cittadini con un reddito inferiore a 35 mila euro.
Bonus 200 euro, cos’è e a chi spetta?
Il nuovo bonus 200, sostanzialmente, consiste in un contributo a favore di alcune categorie di cittadini con reddito inferiore a 35 mila euro.
La misura sarà finanziata per intero (6 miliardi di euro) attraverso l’aumento della tassa sugli extra profitti delle imprese energetiche, che passa dal 10 al 25 per cento.
Potranno percepire il beneficio:
- i lavoratori (dipendenti e autonomi);
- i pensionati;
- i disoccupati;
- i percettori di reddito di cittadinanza.
Ad ogni modo, se per i lavoratori dipendenti e per i pensionati il beneficio sarà accreditato con lo stipendio o la pensione di luglio, non è ancora stato chiarito come ai disoccupati, così come i lavoratori autonomi, sarà pagato il beneficio.
Disoccupati, inoccupati e inattivi: a chi spetta l’incentivo?
Come già detto, il bonus 200 euro spetta anche ai disoccupati, ma attenzione: non basta non avere un lavoro per poter richiedere il beneficio.
In particolare, lo stesso spetta soltanto ai disoccupati che percepiscono un ammortizzatore sociale, ad esempio l’indennità di disoccupazione, e quelli che invece fanno parte di un nucleo familiare che risulta percettore del reddito di cittadinanza.