Il bonus auto finisce in tribunale: cosa sta succedendo

Nel mirino di diverse associazioni ambientaliste, il bonus auto previsto anche per le auto a motore termico
2 anni fa
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02/06/2016 16.37 V1

Un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, TAR, contro il bonus auto ossia contro gli incentivi statali per l’acquisto di auto nuove. E’ quanto hanno deciso le principali associazioni ambientaliste italiane: Legambiente, Wwf Italia, Greenpeace Italia, Kyoto Club, Cittadini per l’aria e Transport & Environment. In particolare, queste associazioni si sono schierate contro gli incentivi previsti dallo Stato con il decreto 6 aprile 2022, con il quale le agevolazioni sono state estese anche alle auto con motore a combustione.

Secondo le associazioni citate, il fatto che lo Stato premi ancora l’acquisto di auto a combustione e non solo quelle elettriche o comunque ibride, rappresenta ostacolo alla transazione ecologica del nostro paese.

Ecco nello specifico il motivo della presentazione del ricorso al TAR.

Il bonus auto per le auto elettriche o ibride

Con il decreto 6 aprile 2022, il Governo ha stanziato 650 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022-2023-2024, per l’acquisto di auto non inquinanti (elettriche) o comunque a basse emissioni (ibride o a basse emissioni).

In particolare, gli ecoincentivi anche conosciuti come bonus auto riguardano le persone fisiche:

  • per l’acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissioni 0-20 g/km (elettriche), con un prezzo fino a 35 mila euro + Iva: contributo di 3 mila euro, a cui potranno aggiungersi ulteriori 2 mila euro se è contestualmente rottamata un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5.
  • per l’acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissione 21-60 g/km (ibride plug – in), con un prezzo fino a 45 mila euro + Iva.

Gli incentivi per le auto a combustione

Gli incentivi sono erogati anche per l’acquisto di auto con motore termico. In particolare, è agevolato  l’acquisto di auto, categoria M1, nella fascia di emissioni 61-135 g/km (endotermiche a basse emissioni), con un prezzo fino a 35 mila euro + Iva.

In tale caso, il contributo statale è di 2 mila euro con contestuale rottamazione di un’auto omologata in classe inferiore ad Euro 5.

La categoria M1 individua quei veicoli destinati al trasporto di persone, con almeno 4 ruote e massimo 8 posti a sedere, oltre a quello del conducente: Il veicolo acquistato deve essere: nuovo di fabbrica. Con emissioni di CO2 non superiori a 135 g/km.

A ogni modo, qui sono riportati gli ecoincentivi che è possibile ancora richiedere.

Il ricorso al TAR

Come detto in premessa, le principali associazioni ambientaliste italiane: Legambiente, Wwf Italia, Greenpeace Italia, Kyoto Club, Cittadini per l’aria e Transport & Environment si sono schierate contro gli ecoincentivi per le auto con motore tradizionale. Questa strategia sta portando l’Italia a essere la nazione con il numero più basso di veicoli elettrici, 8% del totale, contro il 20% di media UE.  E’ necessario che il bonus auto venga eliminato e le risorse siano destinate solo alle auto elettriche o ibride.  Secondo le associazioni citate, se si continuasse a sostenere l’acquisto di auto tradizionali, la transazione ecologia dell’Italia andrà sempre più a rilento.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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