Chi ha intenzione di ristrutturare il bagno di casa può godere, sulle spese sostenute, della detrazione IRPEF del 50% (su una spesa massima di 96.000 euro) da riportare in 10 quote annuali di pari importo (c.d. bonus bagno).
Se poi trattasi di spese sostenute nel 2020 e 2021, c’è possibilità di optare, in luogo della detrazione fiscale, per lo sconto in fattura o cessione del credito.
Tuttavia, non tutti i tipi di lavori riguardanti il bagno fanno scattare il beneficio fiscale.
La detrazione IRPEF per i lavori al bagno
Il bonus bagno spetta solo laddove siano eseguiti lavori di manutenzione straordinaria, ossia interventi finalizzati alla realizzazione e miglioramento dei servizi igienici.
- di rinnovamento
- messa a norma
- rifacimento dell’impianto idrico-sanitario
- abbattimento di barriere architettoniche.
La sola sostituzione dei sanitari, rubinetti, ecc., non rientra, invece, nel beneficio, in quanto si tratta di manutenzione ordinaria. Tuttavia, se tale sostituzione è accompagnata dal rifacimento dell’impianto idrico-sanitario, allora anche tali spese possono farsi rientrare nello sgravio fiscale.
Ricordiamo che per godere del bonus è necessario che il pagamento delle spese sia fatto con bonifico parlante, ossia quello da cui risultano:
- causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986)
- codice fiscale del beneficiario della detrazione
- codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
Il bonus mobili segue il bagno
Il soggetto che gode del bonus bagni per i lavori di ristrutturazione, può godere anche dell’altra detrazione IRPEF del 50% inerente le spese sostenute per l’acquisto di mobili (c.d. bonus mobili) destinati ad arredare il bagno stesso o altro ambiente della casa.
Laddove, quindi, ad esempio, insieme al rifacimento del bagno, si acquistano anche i mobiletti per arredare il bagno stesso o anche altri mobili per arredare altra stanza (camera da letto, ecc.) si potrà godere, nel rispetto delle condizioni previste, sia del bonus bagno che del bonus mobili.
Si tenga, tuttavia presente che per il bonus mobili non è prevista l’opzione per lo sconto in fattura o cessione del credito e che per il pagamento non è richiesto il bonifico parlante (la spesa è da pagarsi con strumenti tracciabili, tranne che assegni e mai in contanti).
Il bonus mobili è da godere in 10 quote annuali di pari importo e attualmente si applica su una spesa massima di 16.000 euro.
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