Il bonus Irpef è quella prestazione che lo Stato ha deciso di concedere ai lavoratori dipendenti sotto forma di detrazione fiscale. Il bonus è erogato in busta paga dal datore di lavoro e consta di 100 euro al mese. Si tratta della misura che ha sostituito il famoso bonus Renzi che invece era di 80 euro al mese. Come abbiamo detto, la struttura del beneficio più o meno è la stessa del precedente benefit, dal momento che il bonus viene erogato mese dopo mese dal datore di lavoro nella busta paga.
“Buonasera, mi chiamo Matteo e sono un lavoratore dipendente del settore metalmeccanico. Ad inizio anno il mio datore di lavoro mi ha fatto firmare un modulo relativo alla facoltà di scegliere come ricevere il trattamento integrativo da 100 euro al mese. Non essendo sicuro che mi toccasse, ho scelto di non riceverlo in busta paga per paura di doverlo poi restituire in unica soluzione. Ho pensato di utilizzarlo nel 730, così da recuperarlo con la dichiarazione dei redditi. Ho prodotto il 730 a inizio settembre e sono andato a rimborso ma di soli 200 euro. Non avendo preso nemmeno un euro di bonus, credevo di recuperare 1.200 euro di trattamento integrativo ma così non è stato. Perché? Secondo voi il mio CAF ha commesso un errore o il mio datore di lavoro fa il furbo?”
I problemi del bonus Irpef da 100 euro al mese
Il quesito del nostro lettore con questo problema è una situazione assai diffusa.
Il rimborso Irpef anche del bonus Irpef
Il nostro lettore ha ragione nel momento in cui sostiene che non avendo percepito il bonus da 100 euro mese per mese, avrebbe diritto a 1.200 euro di trattamento integrativo a rimborso con il modello di dichiarazione dei redditi. Ma secondo noi non c’è nessun errore poiché tutti i 1.200 euro li ha ottenuti, anche se forse non se ne rende conto. Va ricordato che si tratta a tutti gli effetti di una detrazione fiscale, cioè sono soldi che vengono tolti dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) che il lavoratore avrebbe dovuto versare. In buona sostanza, a primo acchito sembra che il nostro lettore abbia ottenuto 200 euro di rimborso fiscale, che può essere o non essere derivante dal bonus integrativo da 100 al mese.
I calcoli dell’Irpef e come funziona il meccanismo
Evidentemente il nostro vettore aveva Irpef da versare e forse, pari ad almeno 1400 euro. Infatti se si producono dei conti tra i 1200 euro di bonus Irpef spettante e i 200 euro rimborsati, il risultato della dichiarazione potrebbe essere quello che ha subito il lettore. In pratica, avrebbe dovuto versare 1.000 euro di Irpef e invece ha preso 200 euro di rimborso. E questo il conguaglio relativo solo al bonus Irpef quindi. Usiamo il condizionale perché bisognerebbe approfondire il discorso e verificare effettivamente tra dichiarazione dei redditi e certificazioni uniche come era messo il nostro lettore.
Perché controllare le CU è necessario
Una cosa che gli consigliamo di fare però è controllare effettivamente se nella certificazione unica che il suo datore di lavoro gli ha fornito a inizio anno alla voce bonus c’era riportato zero. Infatti bisogna prestare attenzione nel capire se forse, il datore di lavoro gli ha versato comunque il buono Irpef nei primi mesi dell’anno cioè fino a quando la dichiarazione di rinuncia da parte del contribuente ha sortito gli effetti desiderati. Verificare la certificazione unica (CU) è fondamentale quindi. E i punti da controllare sono quelli dal 390 al 395. Punti della certificazione unica dove ci sono le cifre dell’importo bonus erogato, non erogato, da restituire a conguaglio o già restituito.