Il bonus vacanze delude, perché solo 2 italiani su 10 lo useranno

C'è sfiducia nei confronti del tanto atteso bonus vacanza, ad oggi sono in pochi a volerlo utilizzare.
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4 anni fa
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Il bonus vacanza non piace agli italiani. O almeno questo emerge da un sondaggio di Swg con Confesercenti, secondo cui il bonus pensato dal Governo per promuovere e rilanciare il turismo italiano dopo l’emergenza coronavirus, non affascina.

Come funziona il bonus e perché ancora non affascina

Il bonus vacanza consiste in un contributo fino a 500 euro per le famiglie, 300 euro per le coppie e 150 euro per i single che hanno un Isee fino a 40mila euro. Dal sondaggio è però emerso che solo 2 italiani su 10, quindi il 21 per cento, ne usufruirà.

Per il 51% degli intervistati non è ancora chiaro se utilizzarlo o meno o meglio sarebbe dire che la decisione non è stata maturata mentre un 28% è indeciso sul da farsi. Alla base della quota degli italiani molto bassa, che sembra non voler usare il bonus, c’è sicuramente un difficile reperimento delle informazioni su come utilizzarlo.

Più della metà infatti, ha lamentato di non avere informazioni su come questo si debba usare e quali sono i requisiti. Quello che al momento si sa, infatti, è che il buono si potrà richiedere solo digitalmente tramite l’App dei servizi pubblici “io.italia.it” e che almeno uno dei componenti familiari deve avere un’identità digitale Spid o Carta d’Identità Elettronica. Per richiederlo bisogna scaricare l’App “IO” e avere un’Isee valida sotto 40.000 euro. Una avuto l’accesso all’app sarà fornito un codice QR-code da comunicare al fornitore per avere diritto allo sconto.

Le criticità secondo gli italiani e la questione Booking, Airbnb, Expedia

Il bonus vacanze non sembra avere un ruolo determinante nella scelta degli italiani di andare o meno in ferie. Il 43% infatti andrebbe anche senza, solo il 21% rinuncerebbe, di questa fascia fanno parte soprattutto le persone dei centri più piccoli e di condizioni economiche medie.

Va ricordato anche che il bonus sarà attivo dal 1 luglio al 31 dicembre 2020 e si potrà utilizzare solo per vacanze in Italia, di cui l’80% come sconto immediato sul costo del soggiorno e il 20% come detrazione, con rimborso da parte dell’albergatore sotto forma di credito d’imposta.

 

In tal senso, di recente gli albergatori si erano lamentati di questa modalità relativa al rimborso immediato che avrebbero dovuto anticipare loro stessi, soprattutto in un momento come questo dove molti hotel stanno aprendo con poche prenotazioni e altri non sanno nemmeno se apriranno o no. 

Un altro problema è relativo alle prenotazioni effettuate tramite intermediari come Booking, Airbnb, Expedia etc che sono stati esclusi dal bonus. In pratica chi ha prenotato tramite i classici portali di intermediazioni non potranno utilizzarlo, il buono vale solo se si prenota e si paga tramite la struttura. Anche questo è visto uno svantaggio, visto che una larga fetta di italiani usano prenotare case vacanze o hotel tramite i portali indicati, che non di rado offrono condizioni migliori, anche relative alla cancellazione gratuita. 

Secondo Paolo Mattei, presidente Ugcons:”consumatori hanno perso fiducia nei sostegni governativi e quest’ultimo, anche a causa della sua inconsistenza, probabilmente non impatterà sulla popolazione dei vacanzieri. Dagli interessamenti che stiamo ricevendo dai consumatori già da qualche giorno, stiamo riscontrando un tendenziale disinteresse verso questa misura. In molti pensano che le tempistiche saranno troppo lunghe. Altri lo ritengono troppo esiguo. Altri ancora si scoraggiano per la metodologia digitale sui cui verte la richiesta (procedura sulla quale i nostri uffici sono pronti a dare assistenza). Se dovessimo fare una stima campionaria sulla base delle persone ascoltate finora, potremmo dire che 3 persone su 10 beneficieranno dell’opportunità. Gli altri, pur avendo i requisiti di accesso, non aderiranno“.

Insomma la sfiducia sembra prevalere tanto che, continua Mattei: “I consumatori in questo momento sono più sensibili a conoscere le pratiche per evitare raggiri dei pacchetti vacanze: sono diffidenti nel lasciare anticipi, stanno molto attenti a leggere i contratti e a capire i servizi che stanno acquistando. Insomma, vogliono essere tutelati per evitare di sprecare denaro, in un anno in cui i soldi per molte famiglie sono contati”.

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