Inflazione Brasile potrebbe impennarsi
Poiché il deficit dovrà essere coperto, in assenza di tagli alla spesa o di aumenti delle entrate, il rischio è che il governo sia tentato dalla monetizzazione della spesa, ovvero dalla copertura del disavanzo stampando moneta. Già oggi, a dire il vero, grossa parte dell’inflazione, a un soffio dal 10%, è attribuibile proprio all’elevato deficit. Non dimentichiamoci, poi, che il Brasile esce da un’esperienza recente di iperinflazione, esplosa nel 1994, quando fu costretto persino a cambiare moneta per riacquistare la fiducia del mercato.
Il
real continua a sostare nei pressi del suo minimo storico contro il dollaro, senza che ciò rechi un qualche beneficio visibile all’economia, dato che le sue esportazioni rappresentano solamente il 12% del pil. Basterà un niente per scivolare dalla crisi di fiducia di famiglie e imprese al panico. Il real collasserebbe del tutto sui mercati e il governo stamperebbe moneta per sostenere il deficit ed evitare di impattare sui consumi e gli investimenti, già provati dalla recessione. Un mix letale per i prezzi, che s’impennerebbero senza controllo in pochissimo tempo. Il Venezuela di Nicolas Maduro non è così lontano.