Il canone RAI rimarrà in bolletta elettrica anche per il 2023. Lo ha appena comunicato il ministero dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.
Il governo si era impegnato nei confronti dell’Unione Europea, all’interno del cosiddetto Piano nazionale di ripresa e resilienza, a eliminarlo dalle bollette elettriche. Questo perché la tassa sulla tv pubblica rappresenta un vero onere improprio, cioè non riferibile al consumo effettivo di energia elettrica. Sulla questione circolavano già alcune ipotesi sul futuro di questa tassa.
Adesso, il neo esecutivo e, in particolare, il ministro dell’Economia, sembrerebbe voler fare una marcia indietro.
«La milestone Pnrr, ha spiegato Giorgetti, trova il suo fondamento nell’esigenza di tutela della concorrenza del mercato dell’energia elettrica e si basa sulle proposte Agcom, la quale non aveva rilevato alcuna criticità in merito al pagamento del canone Rai dal punto di vista della concorrenza del mercato dell’energia, a condizione che il pagamento fosse trasparente per gli utenti finali. Requisito che risulta soddisfatto».
Ovviamente, in queste ore si stanno sollevando non poche critiche da parte di alcuni importanti istituti, a cominciare dall’Unione de consumatori italiani, che, sostanzialmente, prova a smentire quanto detto dal Ministro.
Canone Rai resta in Bolletta elettrica, non tutti sono d’accordo
Come già detto in apertura, il canone Rai rimarrà in bolletta elettrica anche per il 2023. Per il Ministro dell’Economia Giorgetti, non ci sarebbe alcun problema legato alla trasparenza di questa tassa. Oltre a questo, tornare al vecchio modello di pagamento farebbe temere per un’impennata dell’evasione di questa tassa, così come avvenuto in passato.
L’Unione Nazionale Consumatori ha da poco contestato le parole del Ministro Giorgetti, facendo notare che, in realtà, il problema del canone rai in bolletta come onere improprio era già stato sollevato dall’Antitrust il 28 ottobre 2015, ben prima di quello dell’Unione Europea. (…) Non si può chiedere obbligatoriamente ai fornitori di energia di riscuotere oneri non legati al proprio settore di mercato, così come non si può chiedere ai consumatori di pagare nella stessa bolletta un costo legato a un servizio diverso. Non ci pare che questi motivi siano venuti meno e non abbiano fondamento. Il canone resta un onere improprio non legato ai consumi di elettricità”.