Il carrello tricolore non c’è più, ecco cinque trappole da sventare contro l’inflazione al supermercato

Anche se il carrello tricolore non c'è più, esistono alcune cose basilari che possiamo capire per non farci abbindolare al supermercato.
11 mesi fa
3 minuti di lettura
Come difenderci dall'inflazione senza il carrello tricolore?
Come difenderci dall'inflazione senza il carrello tricolore? © Licenza Creative Commons

Con l’inizio del nuovo anno non troveremo più il carrello tricolore nei supermercati. L’iniziativa è stata valida per il trimestre ottobre-dicembre dell’anno appena trascorso e non è stata più rinnovata tra le parti. Essa ha riguardato migliaia di attività commerciali aderenti e la stessa industria, su sollecitazione del governo. Su migliaia di prodotti a scelta da parte di ciascun rivenditore i prezzi sono stati tenuti invariati e su molti di essi ci sono stati sconti. Si è trattato di prodotti di largo consumo, al fine di fermare la corsa dell’inflazione.

Questa è scesa allo 0,7% nel mese di novembre, anche se è stato il crollo dei prezzi dell’energia a dare una mano significativa ai consumatori. Il cosiddetto carrello della spesa ha visto salire i prezzi su base annua del 5,4%, pur in frenata dall’8,1% di settembre.

Carrello tricolore, addio. Trappole comuni contro l’inflazione

Ora che il carrello tricolore non c’è più, possiamo fare qualcosa in autonomia come semplici consumatori per difenderci dall’inflazione? La buona notizia è che di modi per evitare di spendere di più ne esistono. Per conoscerli, sarebbe opportuno sapere che esiste una vera e propria materia di studio per chi esercita attività commerciali e che prende il nome di shelf marketing, letteralmente “marketing dello scaffale”. Di cosa si tratta? Di svariati modi per indurre i clienti a spendere di più, cioè perlopiù a comprare prodotti più costosi o che persino non aveva preventivato di mettere nel carrello.

Vi abbiamo selezionato cinque comportamenti che potreste mettere in atto per non cadere nelle “trappole” tese ai vostri danni dai supermercati, pur legittimamente.

Posizionamento prodotti negli scaffali

Prima trappola: il posizionamento dei prodotti sugli scaffali. Le marche più costose sono disposte sempre ad “altezza vista”. Per comodità e pigrizia, il consumatore è portato a metterle nel carrello più facilmente. Invece, le marche meno costose si collocano in punti scomodi, ad esempio costringendovi a inginocchiarvi per sceglierle.

Se ad un giovane in buona salute sembra una roba di poco conto, mettetevi nei panni di una persona di una certa età, magari con qualche acciacco. Sapendo ciò, fate in modo di guardare soprattutto in basso negli scaffali e, se possibile, fatevi aiutare per prendere fisicamente qualche prodotto più economico.

Seconda trappola: i prodotti più venduti sono disposti a metà corsia. Motivo? Prima di arrivarci il consumatore è costretto a passare davanti agli altri prodotti meno venduti e magari gli verrà voglia di metterne qualcuno nel carrello anche se non aveva previsto di comprarlo. Dunque, evitate di soffermarvi a ogni passo e magari andate dritti nel bel mezzo della corsia per reperire ciò che probabilmente più vi serve.

Tentazione alle casse

Terza trappola: attenzione alle casse! Siete in fila per pagare, smanettate con cellulare per ammazzare il tempo e, però, a fianco a voi trovate tutta una serie di prodotti di pochi euro e sfiziosi. Chewing-gum, caramelle, cioccolatini, tutte confezioni colorate a cui sembra difficile resistere. Se poi siete in compagnia di un bambino, diventa quasi impossibile non metterne qualcuno nel carrello. Del resto, costano poco. Infatti, i prodotti di pochi euro e che in rari casi il consumatore preventiva di acquistare sono posizionati in prossimità delle casse proprio per indurre agli acquisti “compulsivi”. Compri spesso le caramelle perché le vedi e non perché le volevi comprare per davvero.

Acqua in fondo

Quarta trappola: se dovete comprare l’acqua, recatevi subito in fondo al supermercato, altrimenti girerete a vuoto a lungo prima di trovare le confezioni che desiderate. Sapete perché? Queste confezioni occupano molto spazio nel carrello e se i supermercati le disponessero all’ingresso, il consumatore avrebbe la sensazione di averlo già riempito e acquisterebbero pochi altri prodotti.

Inoltre, molti faticherebbero a spingere il carrello, visto che le bottiglie di acqua sono pesanti. Ricordatevi ancora una volta che siamo una popolazione sempre più anziana.

Tappatevi le orecchie

Quinta trappola: la musica! Voi penserete che le playlist siano casuali. Nulla di più ingenuo. I supermercati usano brani rilassanti quando c’è poca confusione. Così facendo, creano le condizioni emotive per trattenere i clienti più a lungo possibile tra gli scaffali. E più tempo passa, più prodotti compreranno. Nelle ore di punta, però, la necessità per i supermercati è quella di far entrare il maggior numero di clienti, ossia che i clienti già dentro non perdano troppo tempo per fare acquisti. Ed ecco che i brani trasmessi diventano più energici e anche il volume viene solitamente un po’ alzato. Questo induce il consumatore ad affrettarsi e lasciare così spazio ai nuovi che vogliono entrare.

[email protected] 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

BTp fuori dall'Isee
Articolo precedente

BTp esclusi dal calcolo Isee, così gli investimenti delle famiglie saranno incentivati da quest’anno

bonifico parlante
Articolo seguente

Bonifico parlante bonus edilizi, come cambia dal 1° marzo 2024