Risultano 9,1 milioni i download dell’app IO a dicembre, quella che consente ai consumatori di usufruire del “cashback” del 10% rispetto alle spese effettuate nel mese, purché presso negozi fisici e tramite carta di credito o debito (bancomat). Inoltre, le operazioni minime dovranno essere 10 e l’importo massimo che verrà accreditato su ciascun conto corrente sarà di 150 euro. In altre parole, oltre i 1.500 euro di spesa, il rimborso di stato non varrà più.
All’iniziativa natalizia sono stati destinati dal governo 228 milioni di euro.
Stando ai dati dello stesso governo, il “cashback” maturato nelle prime due settimane dell’incentivo è stato mediamente di 18 euro a testa. Siamo lontani dai 150 euro massimi promessi dal governo e molto vicini alla somma dei 25 euro, oltre la quale si rischia il blocco dei rimborsi per insufficienza dei fondi statali. Insomma, una mezza presa in giro, che pure partiva da una buona intenzione: spingere le famiglie verso i pagamenti elettronici.
Peccato, però, che questi contemplino anche l’uso delle app e dei bonifici, mezzi di pagamento al momento esclusi dal “cashback” di Natale, incentrato esclusivamente sulle carte. E per non parlare delle difficoltà tecniche dell’esordio, quando si è scoperto che i pagamenti contactless alla cassa, quelli che per piccole cifre possono avvenire senza la digitazione del codice PIN, non fossero validi ai fini dell’ottenimento del rimborso.
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Oltre la beffa, stop all’innovazione
Ma non è tutto.
Mettiamo che vogliamo spendere 100 euro per comprare un regalo su Amazon. Se effettuiamo l’acquisto con addebito diretto sulla nostra carta, niente “cashback” del 10%. Se, invece, ci rechiamo presso una tabaccheria o un supermercato e acquistiamo con la nostra carta un buono regalo Amazon da 100 euro, il rimborso sarà valido. Cos’è cambiato nella sostanza? Nulla, semplicemente abbiamo fatto perdere tempo al consumatore e lo abbiamo indotto a recarsi prima in un negozio fisico per poi spendere ugualmente online. Nei fatti, abbiamo ammazzato l’idea stessa di digitalizzazione, che implica riduzione di sprechi di tempi e denaro. Lo stesso dicasi per i pagamenti delle bollette: se lo facciamo direttamente online non abbiamo diritto ad alcun “cashback”, se ci rechiamo presso una tabaccheria sì.
Altro che innovazione. Qui, siamo allo stato che decide persino i canali di acquisto degli italiani.
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