La pandemia di coronavirus ha letteralmente mandato sull’orlo del fallimento non solo chi opera nel settore del turismo ma anche i ristoranti. Non si contano più le strutture che hanno dovuto chiudere negli ultimi mesi e che potrebbero non riaprire.
Ristoranti sull’orlo del fallimento
A chiudere per sempre non sono stati piccoli ristoranti o bar sconosciuti ma anche grandi nomi della ristorazione, come lo storico Paper Moon di Milano e il noto Oste e Cuoco di Filippo La Mantia, come riporta Il Corriere, che ha elencato solo alcuni dei noti ristoranti che non hanno resistito alla pandemia e hanno abbassato le serrande.
Solo a dicembre si è registrato un crollo del 66,8%, a fare peggio sono stati i viaggi con il -67,2%.
Secondo i dati della Federazione italiana dei pubblici esercizi, solo nei primi nove mesi del 2020 la ristorazione ha perso 23,4 miliardi di euro e lo smart working ha influito negativamente su questi dati. Le città sono praticamente svuotate durante l’ora della pausa pranzo e le chiusure alle 18 di bar e ristoranti hanno dato la mazzata finale ad un settore che fino a poco tempo fa era tra i più fiorenti.
Le prospettive per il 2021
Secondo Confcommercio, le stime per il 2021 non sono migliori. Si parla, infatti, di chiusure definitiva per 390mila imprese del commercio non alimentare e dei servizi al mercato.
Una situazione peggiore ha riguardato il settore dei viaggi e turismo, comprese le compagnie aeree che nell’ultimo anno hanno visto calare a picco prenotazioni e fatturato. Le restrizioni ai viaggi, infatti, non stanno aiutando affatto il settore che si trova in ginocchio, a partire da agenzie, tour operator, ma anche trasporti e tutte quelle attività legate al settore turistico tra cui hotel, strutture ricettive, attrazioni e parchi a tema.
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