Il jihad europeo: fenomenologia di una specie

Cos'è il jihad europeo, da dove nasce e da quali persone è composto? Andiamo ad analizzare questo fenomeno nel dettaglio, scoprendo le ragioni che portano molti giovani a scegliere la violenza e la morte piuttosto che l'integrazione.
9 anni fa
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La rivolta generazionale

Lo spunto generazione è dettato dal fatto che i giovani di oggi, coloro i quali non si sentono integrati perché ghettizzati in una banlieue geografica e/o spirituale non si riconosco nell’Islam dei propri padri, bensì cercano un Islam più radicale, che metta dunque in discussione quello che è diventata la religione dei propri parenti una volta che sono venuti in Europa. Non è un caso che molti genitori e familiari, intervistati dai giornalisti, dicano che non si sarebbero mai aspettati che il proprio figlio facesse quello che ha fatto.

Non sono stupidi, o finti tonti: in una grande parte dei casi, quello che dicono è tutto vero. Perché fino a qualche mese prima, questi cumuli di frustrazione e rabbia inespressa in carne e ossa, fumavano, bevevano, ascoltavano musica, rimorchiavano. Si comportavano da perfetti integrati, come i propri genitori. Poi, tutt’a un tratto, la rivolta: una rivolta quasi “adolescenziale” contro la propria famiglia – da qui l’età anagrafica sempre molto giovane degli attentatori – e la ricerca di valori culturali e spirituali che non possono che non identificarsi nell’Islam radicale. Perché quando la figura genitoriale viene meno, paradossalmente, è la radicalità che questi giovani cercano.  

La rivolta nichilista

Un altro aspetto da non sottovalutare è l’assoluto nichilismo che pervade il jihad europeo: questi giovani non partono in Siria interessati a conoscere la civiltà di un Paese che vogliono servire, né pregano nelle Moschee, né rispettano i principi religiosi. Questi giovani votano la propria vita alla violenza e alla morte, alla radicalizzazione di una religione sporcata dalle parole degli islamici più estremi, corrisponde la radicalizzazione del proprio io, una ricostruzione sgangherata della propria identità, smarritasi improvvisamente nel corso delle generazioni, che comincia a emergere quando l’integrazione con l’Occidente si rompe. Il loro appoggio alla causa palestinese è un altro pretesto, perché non li si vede mai nelle manifestazioni pro-Palestina.

Ciò diventa una scusa per farsi esplodere: la risposta di questi giovani alle loro cause mascherate sta nel proprio suicidio, in quello che erroneamente viene definito martirio.

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