Il Milan parlerà arabo per 1 miliardo di euro, Elliott andrà via con un sacco di soldi

L’indiscrezione riportata dal quotidiano sportivo francese Equipe di qualche giorno fa è di quelle destinate ad affollare pensieri e speranze di milioni di tifosi rossoneri. Investcorp, società d’investimenti fondata nel 1982 e con sede nel Bahrein, sarebbe intenzionata ad acquistare il Milan per la cifra di 1 miliardo di euro. Poco dopo, a rilanciare la notizia è stata l’agenzia Reuters, secondo la quale le trattative con Elliott Management, attuale azionista di controllo con il 99,93% del capitale, sarebbero in stato molto avanzato, se non in dirittura d’arrivo. Numeri del Milan Per il fondo americano sarebbe un’interessantissima opportunità di disinvestire dal Milan con una
3 anni fa
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Milan al fondo del Bahrein per 1 miliardo?

L’indiscrezione riportata dal quotidiano sportivo francese Equipe di qualche giorno fa è di quelle destinate ad affollare pensieri e speranze di milioni di tifosi rossoneri. Investcorp, società d’investimenti fondata nel 1982 e con sede nel Bahrein, sarebbe intenzionata ad acquistare il Milan per la cifra di 1 miliardo di euro. Poco dopo, a rilanciare la notizia è stata l’agenzia Reuters, secondo la quale le trattative con Elliott Management, attuale azionista di controllo con il 99,93% del capitale, sarebbero in stato molto avanzato, se non in dirittura d’arrivo.

Numeri del Milan

Per il fondo americano sarebbe un’interessantissima opportunità di disinvestire dal Milan con una lauta plusvalenza. Esso assunse il controllo della società rossonera nel 2018, quando sostituì l’imprenditore cinese Yonghong Li, che tante perplessità aveva suscitato nei tifosi e nella stessa UEFA per il suo patrimonio semi-ignoto. In pochi anni, bisogna ammettere che il lavoro di Elliott è stato a dir poco efficace. Se sul piano sportivo questo è il primo anno dal 2011 che il Milan concorre seriamente per lo scudetto, i risultati finanziari stessi sono notevolmente migliorati.

Malgrado il Covid, i ricavi sono attesi per questa stagione in crescita sopra i 300 milioni di euro, riacciuffando lo stesso fatturato del 2006, quando incise, però, la plusvalenza realizzata dalla società con la vendita di Andrij Schevschenko. Stavolta, invece, le plusvalenze avranno un peso marginale. E, soprattutto, il deficit sta riducendosi, pur rimanendo elevato. Al 30 giugno 2021, fu di 96,4 milioni, praticamente dimezzato rispetto alla stagione precedente, i cui conti furono devastati dalla pandemia in maniera pesante. Relativamente bassi i debiti, a 101,6 milioni. E ciò si deve ai versamenti cospicui effettuati da Elliott in questi quattro anni di gestione. In tutto, il fondo risulta avere speso una cifra netta di 705 milioni.

Americani a casa con il bottino

Dunque, se diamo per buona la chiusura della trattativa con Investcorp alla cifra di 1 miliardo, gli americani guidati da Paul Singer porteranno a casa un guadagno lordo superiore al 40% rispetto all’investimento effettuato in questi anni.

Niente affatto male per un periodo di tempo non così lungo. Sin dall’inizio, comunque, Elliott aveva fatto presente alla FIFA che avrebbe mantenuto la proprietà del Milan per un triennio. Causa Covid, questo periodo di tempo si è allungato ed ecco perché la notizia della possibile cessione non è un fulmine a ciel sereno.

Restano alcune criticità. I ricavi, pur in crescita, risultano ancora bassi per una squadra dal blasone del Milan. Senza uscire dalla Serie A, la Juventus nella stagione passata ha incassato 433 milioni, l’Inter 365 milioni. C’è molta strada ancora da percorrere per valorizzare il brand e ad oggi il piano per la costruzione del nuovo stadio insieme all’Inter risulta in alto mare. Senza migliorare le prestazioni in campo nelle competizioni europee, però, difficile aumentare in misura considerevole il fatturato. Ed è ad oggi questa la principale pecca di una squadra che proprio in Europa ha fatto la storia, portando a casa tra l’altro ben sette Champions League e cinque Supercoppe.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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