Il modo più facile per andare in pensione a 66 anni nel 2025

Nel 2025 è possibile andare in pensione a 66 anni grazie a specifiche agevolazioni e requisiti legati ai contributi versati?
2 mesi fa
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La questione della pensione anticipata contributiva rappresenta una delle principali preoccupazioni per molti lavoratori italiani, specialmente coloro che cercano di pianificare il proprio futuro economico in modo efficiente. Tra i vari dubbi, uno dei più comuni riguarda l’età pensionabile e l’importo minimo necessario per accedere a questa forma di pensionamento. Analizziamo nel dettaglio la situazione prevista per il 2025, concentrandoci sulla possibilità di accedere alla pensione a 66 anni.

La pensione anticipata contributiva non è a 66 anni

La pensione anticipata contributiva è una misura pensata per i lavoratori che hanno iniziato a versare contributi dal 1996 in poi.

Per accedere a questa forma di pensionamento, è necessario soddisfare tre requisiti fondamentali:

  • età minima di 64 anni;
  • almeno 20 anni di contributi versati;
  • importo della pensione non inferiore a tre volte l’assegno sociale.

Anche se si raggiungono i 64 anni di età e i 20 anni di contributi, non si potrà usufruire della pensione anticipata se l’importo mensile risultante è inferiore alla soglia minima stabilita. Questo vincolo è un ostacolo per molti lavoratori che, pur avendo raggiunto i requisiti di età e contribuzione, potrebbero non avere una pensione sufficiente a soddisfare il requisito economico.

Importo minimo della pensione

Per calcolare l’importo minimo necessario, si fa riferimento all’assegno sociale. L’assegno sociale è una prestazione economica fornita dallo Stato a chi si trova in situazioni di difficoltà economica e viene utilizzato come parametro per determinare la soglia minima della pensione anticipata contributiva.

Nel 2024, l’importo mensile dell’assegno sociale è di circa 534,41 euro. Tuttavia, con il tasso di inflazione previsto dall’ISTAT dell’1,6%, nel 2025 l’assegno sociale salirà a circa 543 euro al mese. Pertanto, per poter beneficiare della pensione anticipata contributiva nel 2025, l’importo della pensione dovrà essere pari almeno a tre volte questo valore, ossia circa 1.629 euro al mese. Per molte persone, raggiungere questa soglia può essere complicato e potrebbe precludere l’accesso alla pensione anticipata, nonostante il possesso degli altri requisiti.

Agevolazioni per le donne in base ai figli

Per le lavoratrici donne, la normativa prevede alcune agevolazioni legate al numero di figli avuti. L’importo minimo della pensione si riduce in base ai figli, permettendo una maggiore flessibilità. Ecco come variano le soglie:

  • un figlio: l’importo minimo richiesto è pari a 2,8 volte l’assegno sociale, che corrisponde a circa 1.520 euro al mese nel 2025.
  • due figli o più: l’importo minimo scende a 2,6 volte l’assegno sociale, pari a circa 1.411 euro al mese nel 2025.

Queste riduzioni rendono più accessibile la pensione anticipata per molte donne, specialmente per chi ha avuto figli e si trova in una situazione contributiva più debole rispetto agli uomini.

La pensione a 66 Anni: come funziona e chi può usufruirne

Uno degli aspetti meno conosciuti della pensione contributiva è la possibilità di andare in pensione a 66 anni (quindi, comunque, prima dei 67 anni standard previsti dalla pensione di vecchiaia) grazie a una riduzione dell’età pensionabile legata ai figli avuti. Questo beneficio consente di ridurre l’età richiesta per l’accesso alla pensione fino a un massimo di 12 mesi, ossia un anno, a seconda del numero di figli. Vediamo nel dettaglio:

  • madri con tre figli o più: è possibile andare in pensione a 66 anni, ottenendo una riduzione massima di 12 mesi sull’età pensionabile;
  • madri con due figli: l’età pensionabile si riduce di 8 mesi, consentendo di andare in pensione a 66 anni e 4 mesi;
  • madri con un solo figlio: l’età pensionabile viene ridotta di 4 mesi, permettendo il pensionamento a 66 anni e 8 mesi.

Questa agevolazione è particolarmente importante per chi non riesce a raggiungere l’importo minimo richiesto per la pensione anticipata contributiva a 64 anni, offrendo la possibilità di aspettare fino ai 66 anni con una contribuzione ridotta.

Considerazioni finali sulla pensione a 66 anni nel 2025

La possibilità di andare in pensione a 66 anni nel 2025, seppur con le dovute riduzioni e condizioni, rappresenta un’opportunità per molte lavoratori, in particolare per le donne con figli.

Tuttavia, è fondamentale pianificare con attenzione il proprio futuro pensionistico, tenendo conto dell’importo minimo necessario e delle eventuali agevolazioni a cui si potrebbe avere diritto.

Per chi si avvicina all’età pensionabile, valutare l’ammontare dei propri contributi e verificare il raggiungimento delle soglie minime previste è essenziale. Ciò per evitare sorprese e ritardi nell’accesso alla pensione. Rivolgersi a un consulente previdenziale può essere utile per ottenere una panoramica completa della propria situazione e individuare la migliore strategia per accedere alla pensione a 66 anni nel 2025.

Riassumendo…

  • Requisiti pensione anticipata: Età minima 64 anni, 20 anni di contributi e pensione superiore a tre volte l’assegno sociale
  • Agevolazioni per donne: Soglie ridotte in base al numero di figli, da 2,6 a 2,8 volte l’assegno.
  • Riduzione età pensionabile: Possibile per donne con figli, fino a 12 mesi di sconto sull’età.
  • Pensione a 66 anni: Beneficio per chi non raggiunge i requisiti di pensione anticipata contributiva a 64 anni.
  • Consulenza previdenziale: Necessaria per pianificare e verificare requisiti e agevolazioni specifiche nel 2025.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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