Svelato il paradosso del reddito di cittadinanza. Direttamente dai dati che sono stati forniti dall’Inps, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. In particolare, ecco a chi vanno più soldi. E come, a conti fatti, il sussidio tenda a non essere una misura equa in base alla composizione del nucleo familiare.
Nel dettaglio, il paradosso del reddito di cittadinanza poggia sul fatto che vanno meno soldi ai giovani padri ed alle giovani madri che decidono di mettere su famiglia.
Il paradosso del reddito di cittadinanza direttamente svelato dai dati Inps: ecco a chi vanno più soldi
Non a caso, il paradosso del reddito di cittadinanza svelato dai dati Inps indica che nel nostro Paese un terzo dei beneficiari del sussidio ha un’età inferiore ai 30 anni. Il che significa che, specie dopo quasi due anni di pandemia di Covid-19, la misura è stata determinante nel sostenere economicamente le giovani generazioni. Quelle che, tra l’altro, spesso non riescono a trovare un lavoro. Così come è riportato in questo articolo.
Con il paradosso del reddito di cittadinanza svelato dai dati Inps, inoltre, emerge pure che il sussidio spicca come misura di sopravvivenza per molti nuclei familiari. Al netto dei casi di cronaca legati ai cosiddetti furbetti dell’RdC.
Perché l’RdC anche in Italia è una misura di civiltà
In più, dal paradosso del reddito di cittadinanza svelato dai dati Inps, emerge di certo che l’RdC non è una misura perfetta. Ma appare indispensabile specie se si considera che i principali Paesi europei hanno scelto la stessa via.
Ovverosia, adottare misure di sostegno al reddito, più o meno simili all’RdC, al fine di sostenere le famiglie in condizione di difficoltà a livello economico.