Il passaggio al mercato libero dell’energia: quali impatti sulle bollette nel 2024?

Quali impatti ci saranno sulle bollette con il passaggio al mercato libero dell’energia? Non si prospetta un 2024 sereno, ecco perché.
12 mesi fa
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Mercato libero dell'energia, Selectra dà una mano nella scelta.
Foto © Pixabay

Il mercato libero dell’energia rappresenta una svolta significativa per le famiglie italiane. Queste ultime, infatti, da domani dovranno dire addio al regime di tutela per il gas mentre dal 1° luglio a quello della luce.

Al momento, fortunatamente, le bollette sembrano offrire un respiro più leggero, almeno quelle della luce. Sono infatti calate del 10,8% per chi è rimasto nel mercato tutelato mentre quelle del gas, nonostante il prezzo del metano alla Borsa di Amsterdam sia calato, non registrano importanti riduzioni.  Secondo le previsioni di Nomisma, a causa dello sconto dell’Iva che dal 5% tornerà al 22%, a gennaio 2024 saranno sicuramente più alte.

C’è quindi da parte dei cittadini tanta paura ora che il passaggio al mercato libero dell’energia è imminente.

Il quadro attuale

La transizione al mercato libero dell’energia rappresenta la fine delle tutele per milioni di famiglie italiane. I consumatori, però, hanno la possibilità di scegliere il proprio fornitore energetico anche se tale libertà comporta nuove responsabilità e variabili da considerare. Nel mercato libero, infatti, le tariffe non sono più regolate e possono variare in base all’offerta del fornitore e alle condizioni di mercato.

Bollette energetiche nel 2024: previsioni e incognite

Nonostante il calo del 10,8% nelle tariffe elettriche, le prospettive per il 2024 non si presentano così rosee. La volatilità dei prezzi, i costi di trasporto, gli oneri di sistema e la fine degli sconti sulle tasse contribuiranno ad appesantire la bolletta finale. Secondo uno studio dell’Associazione degli Utility Manager (Assium) e Consumerismo No Profit, le famiglie italiane potrebbero affrontare un aumento di almeno 650 euro rispetto al 2020, sebbene si osservi un “raffreddamento” rispetto al 2022.
Anche la bolletta del gas registra un calo del 6,7% (dato Arera), ma la riduzione è legata principalmente alla diminuzione della spesa per l’acquisto all’ingrosso del gas naturale. La fine degli sconti sull’Iva, che tornerà al 22% a partire da gennaio 2024, si tradurrà in un aumento dei costi.

Si vanificherà, quindi, in parte il risparmio dovuto alla riduzione del prezzo dell’energia.

C’è anche uno studio dell’Unione nazionale consumatori. Da esso si evince che una riduzione del 10,8% nei prezzi dell’energia elettrica comporterà un risparmio annuo di 82,35 euro per una famiglia tipo in tutela. Nonostante tale diminuzione, però, la spesa totale nel 2024, in un contesto di prezzi costanti, resterà elevata raggiungendo i 681 euro. In aggiunta ai rincari per il gas, ciò determinerà un impatto finanziario complessivo di oltre duemila euro. Assoutenti ha segnalato invece che i prezzi dell’elettricità sono rimasti notevolmente più alti rispetto al periodo pre-crisi e ciò evidenzia la persistente volatilità sui mercati internazionali. Ovviamente il rischio è quello di ulteriori aumenti delle tariffe nel corso del 2024.

Tendenze e proiezioni

Il 2024 non sarà un anno roseo secondo le previsioni: nonostante il calo dei costi energetici, infatti, le bollette potrebbero essere più “pesanti” per le famiglie italiane. Le due associazioni su indicate stimano che una famiglia tipo spenderà un minimo di 1.750 euro per luce e gas nel 2024 con un conseguente aumento di 650 euro rispetto al 2020.
È vero che la fine delle tutele comporterà una maggiore autonomia nella scelta del fornitore energetico. D’altro canto, però, l’utente si ritroverà a navigare in un mercato più complesso. Le incognite legate alla volatilità dei prezzi, i costi di trasporto e gli oneri di sistema, quindi, richiederanno un’attenzione particolare da parte dei consumatori.

Rischi della volatilità dei prezzi

La volatilità dei prezzi sarà la più grande minaccia per le famiglie italiane nel 2024. Le fluttuazioni inaspettate, infatti, potrebbero annullare i benefici derivanti dai cali dei costi delle materie prime. Ricordiamo comunque che se non si passerà al mercato libero non succederà nulla in quanto si passerà al Servizio di Tutele Graduali.

Con esso, l’assegnazione delle utenze avverrà mediante specifiche procedure concorsuali. Le tariffe applicate, poi, verranno chiamate Placet e seguiranno l’andamento del mercato energetico e potrebbero rivelarsi non così convenienti.

Se il governo non rinnoverà gli sconti scaduti, comunque, il timore è che le famiglie dovranno affrontare un ulteriore incremento dei costi energetici. Ci si attende, quindi, che l’esecutivo metta in campo soluzioni: ora e non prossimamente.

In conclusione…

1. Il passaggio al mercato libero offre autonomia nella scelta del fornitore energetico. Richiede però, come detto, una gestione oculata e informata da parte delle famiglie per affrontare le sfide e massimizzare i benefici
2. La volatilità dei prezzi, la fine degli sconti e l’aumento dell’Iva creeranno (secondo le stime) delle incertezze nel panorama energetico del 2024 per cui sarà ancora più importante la pianificazione finanziaria
3. In un contesto di maggiore complessità, sarà essenziale che i consumatori siano ben informati, consapevoli dei propri diritti e delle dinamiche di mercato, per affrontare le bollette “pesanti” del 2024 in modo responsabile.

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