Anche l’assegno di invalidità è utile per andare in pensione. L’Inps riconosce la contribuzione figurativa per il periodo di godimento della prestazione, sia essa temporanea o definitiva. I contributi così maturati sono utili per il raggiungimento dei requisiti previsti per la pensione di vecchiaia.
La contribuzione figurativa è riconosciuta dall’Inps ai beneficiari di assegno ordinario di invalidità. Ma possono essere utilizzati solo a determinate condizioni. In ogni caso sono validi solo ai fini del diritto e non anche della misura.
I contributi figurativi con l’assegno di invalidità
Per quanto riguarda il riconoscimento dei contributi figurativi con l’erogazione dell’assegno ordinario di invalidità, si fa riferimento alla legge n. 224 del 1984. La copertura ai fini pensionistici è assicurata solo per i periodi scoperti durante l’erogazione della prestazione.
In altre parole, sono validi solo se concorrono al raggiungimento del requisito minimo dei 20 anni di contributi per ottenere la pensione di vecchiaia. Viceversa, se il beneficiario dell’assegno di invalidità lavorasse o avesse già una copertura di 20 anni, tali contributi figurativi non servirebbero per raggiungere il requisito minimo di pensione.
Pertanto il riconoscimento della contribuzione figurativa per invalidità avverrà solo a posteriori, una volta verificata la copertura al momento della domanda di pensione. Altro aspetto importante da tenere presente è che la contribuzione figurativa è riconosciuta dall’Inps solo nella gestione lavoratori dipendenti (FPDL). Sono quindi escluse le altre gestioni pensionistiche.
La domanda di pensione
I periodi di godimento dell’assegno ordinario di invalidità determinano quindi il riconoscimento di contributi figurativi solo per il diritto alla pensione di vecchiaia. Sono escluse tutte le altre forme di pensionamento anticipato.
Pertanto, il beneficiario dovrà attendere il compimento dei 67 anni di età. Solo allora l’Inps accrediterà la contribuzione figurativa spettante utile al raggiungimento del requisito minimo dei 20 anni di contributi.
Si ricorda che i periodi di contribuzione così riconosciuti sono validi solo per il diritto al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. In nessun modo influiranno sulla misura dell’assegno della pensione che, in alcuni casi, potrebbe essere integrata al trattamento minimo.