Era il 4 luglio del 2008, quando le quotazioni del petrolio raggiunsero il loro massimo storico, con il Brent a chiudere la seduta a 146,30 dollari al barile. Fu l’apice, perché alla fine di quell’estate arrivò il crac di Lehman Brothers, che diede vita alla peggiore crisi finanziaria prima ed economica dopo dai tempi della Grande Depressione. Quello stesso anno, il Brent chiuse a 40 dollari. Oggi, lo scenario che stiamo vivendo è simile proprio alla fine del 2008, anzi il prezzo di un barile di greggio risulta oggi mediamente del 25% più economico di allora. Sia il Wti che il Brent sostano al di sotto dei 33 dollari e nessuno esclude che si possa anche scendere per breve tempo sotto i 30 dollari.
Ne beneficiano gli automobilisti, perché il prezzo del carburante alla pompa è chiaramente in discesa da mesi. La vera domanda, però, è se la benzina potrebbe costare ancora di meno di quanto venga venduta in questo periodo nei distributori in Italia. Ebbene, qui di seguito vi daremo atto dei cambiamenti avvenuti tra il 2008 ed oggi e verificheremo se e perché il costo di un rifornimento rimane più alto di quello che dovrebbe.