Sarà un inverno particolarmente difficile per le famiglie in Europa. E non sappiamo ancora se sarà climaticamente più freddo della media stagionale. Il prezzo del gas naturale sta volando ai nuovi record assoluti nel Vecchio Continente. In soldoni, riscaldare le case e anche solo accendere la luce ci costerà parecchio di più. Gli aumenti delle bollette sfioreranno il 30% per luce e quasi la metà per il gas. La situazione è critica, tanto che il governo Draghi ha stanziato 3 miliardi per mitigare la botta.
Il prezzo del gas naturale per ogni Megawattora (MWh) è esploso sopra 90 euro per le consegne in ottobre. A fine agosto, si aggirava ancora intorno ai 40 euro per le consegne a settembre. Per le consegne nei primi mesi del 2022, le quotazioni sono salite a livelli esplosivi in paesi come la Germania e la Francia. Nella prima, superano già i 135 euro. Un po’ ovunque, poi, si mostrano in ascesa fino al mese di febbraio, cosa normale per via delle temperature tipicamente fredde fino a quel mese.
Prezzo del gas e aste Ets ai massimi storici
Nel frattempo, la stessa sorte sta spettando alle emissioni di CO2 con le aste Ets europee. Qui, il costo per tonnellata sul mercato sosta ormai stabilmente ben sopra 60 euro, più del doppio su base annua. In sostanza, oltre 11.000 aziende in Europa devono comprare i diritti per inquinare nel caso in cui non fossero in grado di sottostare alle quote da loro assegnate dalla Commissione UE e abbassate di anno in anno. L’obiettivo è di rendere l’economia sempre meno inquinante, ma in questa fase il boom dei prezzi contribuisce a fare volare il costo dell’energia.
Ormai, la paura dei governi è che l’eventuale arrivo di temperature più fredde della media facciano esplodere ulteriormente il prezzo del gas, minacciando il riscaldamento delle case in buona parte del Nord Europa.