Il prezzo del petrolio continua a scivolare anche durante l’ultima seduta dell’anno. A New York, il Wti americano viene scambiato in mattinata a 53,58 dollari al barile, cedendo per la quarta volta in 5 giorni e portandosi ai livelli più bassi degli ultimi 5 anni. Analogo l’andamento del Brent, che a Londra scende fin sotto i 57 dollari al barile, salvo risalire a 57,88 dollari, ai minimi anch’esso dal 2009. Il mercato petrolifero si accinge a chiudere l’anno con un crollo delle quotazioni del 48%, il peggiore dal 2008.
Deflazione Eurozona
Intanto, il crollo delle quotazioni del greggio non starebbe rallegrando molto la BCE, che teme che l’Eurozona possa entrare presto in deflazione. Il capo economista dell’Eurotower, Peter Praet, ha spiegato al quotidiano finanziario tedesco Boersen-Zeitung, che con questi prezzi energetici, l’unione monetaria vivrà “un lungo periodo di inflazione sotto lo zero nel 2015”. Al contempo, ha aggiunto che il consiglio direttivo della BCE non potrà stare a guardare, mentre le aspettative d’inflazione potrebbero essere disancorate. APPROFONDISCI – La BCE usa la paura della deflazione come un’arma? Ecco gli indizi Praet ha invitato a non guardare ai rischi derivanti dal varo di un QE, perché quello dei titoli di stato sarebbe l’unico mercato altamente liquido e, pertanto, la BCE dovrebbe intervenire con acquisti in esso. Il dato della Spagna confermerebbe la tendenza ribassista dei prezzi nell’Eurozona. A dicembre, l’indice dei prezzi di Madrid ha segnato un calo dell’1,1% su base annua. Al QE resta contraria la Bundesbank del governatore Jens Weidmann, che ritiene che il calo delle quotazioni petrolifere si tradurrà, al contrario, in un mini-stimolo alle economie dell’Eurozona e che l’inflazione sotto la linea dello zero sia solo temporanea e non si tratterebbe di deflazione. APPROFONDISCI – L’Eurozona potrebbe scivolare nella deflazione. La causa nell’eccessivo debito privato? Prezzo del petrolio giù e la BCE stima una deflazione temporanea per l’Eurozona