Il questionario del regime forfettario aggiornato al 2024

Questionario utile ed aggiornato per chi è o per chi vuole essere in regime forfettario nel periodo d’imposta 2024
10 mesi fa
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questionario regime forfettario aggiornato al 2024
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La legge di la legge di bilancio 2023 (comma 54), ricordiamo, ha innalzato da 65.000 euro a 85.000 euro, il limite annuo di ricavi/compensi da non superare per essere forfettario.

La stessa manovra, ha anche stabilito che si esce dal regime immediatamente se si superano 100.000 euro. Si esce, invece, dal periodo d’imposta successivo se si superano 85.000 euro ma NON 100.000 euro.

A seguire, dunque, il questionario per capire se si può essere o meno nel regime forfettario nell’anno d’imposta appena iniziato, ossia il 2024.

Il questionario per il regime forfettario 2024

Per chi, a 1° gennaio 2024 aveva già partita IVA aperta, tre sono le domande che bisogna farsi per capire se nel 2024 si può essere o non essere nel regime forfettario. In dettaglio:

1° Domanda  – nel 2023 ho incassato ricavi/compensi superiori a 85.000 euro?

  • Risposta “Si” – allora nel 2024 non si può essere forfettari
  • Risposta “No” – allora nel 2024 si può essere forfettari.

2° Domanda  – nel 2024 sto superando 85.000 di ricavi/compensi ma non 100.000 euro?

  • Risposta “Si” – allora nel 2024 si può essere forfettari
  • Risposta “No” – allora nel 2024 non si potrà essere forfettario.

3° Domanda – nel 2023 sto superando 100.000 euro di ricavi/compensi?

  • Risposta “Si” – allora si dovrà uscire immediatamente dal forfettario nel 2024 (dal momento del superamento della soglia)
  • Risposta “No” – si uscirà dal forfettario dal 2025

Per chi, invece, apre partita IVA nel corso del 2024, si può essere nel regime forfettario laddove si presume di rispettare il requisito dei ricavi/compensi per essere in questo regime. Tuttavia, laddove nel corso del 2024 si dovessero superano i 100.000 di ricavi/compensi, si uscirà dal regime già a partire dal 2024 (con decorrenza dall’operazione che ha determinato il superamento di detta soglia).

Occhio al costo del personale

Il secondo requisito da rispettare, per essere in regime forfettario per chi al 1° gennaio 2024 era già in attività è che
nel 2023 NON bisogna aver sostenuto spese per un importo complessivo superiore a 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori, anche a progetto, comprese le somme erogate sotto forma di utili da partecipazione agli associati con apporto costituito da solo lavoro e quelle corrisposte per le prestazioni di lavoro rese dall’imprenditore o dai suoi familiari.

Quindi, se il requisito NON è rispettato, significa che nel 2024 non si può essere forfettari. Se, invece, il requisito è rispettato, allora nel 2024 si può essere forfettari.

Anche qui, per coloro che, invece, aprono partita IVA nel corso del 2024, si può essere forfettari se si presume di rispettare il requisito in commento per essere in questo regime. Se nel corso del 2024 si superano i 20.000 euro di costo per il personale, allora si uscirà dal regime dal 2025.

Regime forfettario 2024 e le cause di esclusione

Per essere nel regime forfettario nel 2024 è anche necessario chiedersi se si rientra in una delle c.d. cause di esclusione. In pratica, il legislatore, espressamente dice che non possono essere forfettari:

  • le persone fisiche che si avvalgono di regimi speciali ai fini Iva o di regimi forfetari di determinazione del reddito
  • i non residenti, ad eccezione di coloro che risiedono in uno degli Stati membri dell’Unione europea o in uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo che assicuri un adeguato scambio di informazioni e che producono in Italia almeno il 75% del reddito complessivamente realizzato
  • i soggetti che effettuano, in via esclusiva o prevalente, operazioni di cessione di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi
  • gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni che partecipano contemporaneamente a società di persone, associazioni professionali o imprese familiari ovvero che controllano direttamente o indirettamente società a responsabilità limitata o associazioni in partecipazione, le quali esercitano attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte individualmente
  • le persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili a tali datori di lavoro, fatta eccezione per chi inizia una nuova attività dopo aver svolto il periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni
  • coloro che nell’anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente e/o assimilati di importo superiore a 30.000 euro, tranne nel caso in cui il rapporto di lavoro dipendente nell’anno precedente sia cessato (sempre che in quello stesso anno non sia stato percepito un reddito di pensione o un reddito di lavoro dipendente derivante da un altro rapporto di lavoro).

Regime forfettario 2024, le verifica della causa di esclusione

Bisogna, quindi, domandarsi se si rientra o meno in uno o più dei citati casi.

La verifica non deve essere fatta rispetto all’anno prima (quindi 2023) ma rispetto all’anno in corso (quindi, 2024).

Il regime cessa di avere efficacia dall’anno successivo a quello in cui si verifica la causa di esclusione. Ad esempio, un soggetto nel 2024 può essere forfettario se in corso di anno subentra una delle citate cause ma non lo potrà essere nel 2025 (salvo il caso in cui, entro il 31 dicembre 2024 quella causa è eliminata).

Il presente è un aggiornamento dell’articolo su questionario regime forfettario 2023. Tutti i chiarimenti sul regime forfettario aggiornato sono contenuti nella Circolare Agenzia Entrate n. 32/E del 2023.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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