Il rinvio delle pensioni non tocca chi ha iniziato a lavorare molto presto

Il rinvio delle pensioni non tocca coloro che hanno iniziato a lavorare molto presto? Ecco cosa c'è da aspettarsi.
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1 mese fa
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lavoro pensione
Foto © Pixabay

Il rinvio delle pensioni tocca anche chi ha iniziato a lavorare molto presto? Come cantano Fabio Rovazzi e Gianni Morandi con il brano Volare: “Però (ma questi giovani di oggi no). Però (io ti giuro mai li capirò). Facciamo presto (mi fa volare). Non è uno scherzo (mi fa volare). Mi hanno costretto (mi fa volare). Ma tutto questo mi fa volare”.

Ognuno di noi ha le proprie tempistiche. C’è chi preferisce, ad esempio, dedicare più tempo alla carriera piuttosto che alla sfera privata e viceversa. Nella maggior parte dei casi si tratta di scelte personali, frutto dei propri desideri e volontà.

Molte volte, invece, si tratta della conseguenza di decisioni prese da altri. Basti pensare all’uscita del mondo del lavoro. Non tutti, d’altronde, hanno così tanti soldi da poter decidere di lasciare, ad esempio, un posto di lavoro che non risulti essere di loro gradimento e restare a casa.

Se tutto questo non bastasse i requisiti anagrafici e contributivi richiesti per andare in pensione risultano essere spesso così stringenti da far sembrare l’accesso a tale trattamento quasi un lontano miraggio. Ma cosa ci riserverà il futuro del sistema previdenziale italiano?

Pensione, aumento dei requisiti anagrafici in vista?

Uno degli obiettivi dell’attuale governo è di attuare la tanto attesa riforma delle pensioni, grazie a cui allontanare lo spettro della Legge Fornero. Più facile a dirsi che a farsi, dato che le risorse disponibili per mettere in campo una vera e propria riforma risultano essere alquanto limitate. Anzi, il timore è che si faccia i conti con un ulteriore inasprimento dei requisiti.

Una preoccupazione più che fondata, dato che in seguito all’aumento dell’aspettativa di vita si potrebbe assistere, nei prossimi anni, a un incremento dei requisiti anagrafici per la pensione.

A partire dal 2027, per accedere alla pensione di vecchiaia, potrebbe essere richiesto un requisito anagrafico di 67 anni e tre mesi, anziché gli attuali 67 anni. Per quanto riguarda la pensione anticipata, invece, si passerebbe a 43 anni a 1 mese per gli uomini e 42 anni e 1 mese per le donne.

Tale soglia aumenterebbe ulteriormente a partire dal 2029, fino ad arrivare a quota 43 e 3 mesi per gli uomini e 42 e 3 mesi per le donne. Al momento comunque, è bene sottolineare, si tratta solamente di stime. Come spiegato dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, infatti, non sono state ancora prese decisioni ufficiali in merito.

Queste ultime verranno prese solamente dopo aver visto i dati ufficiali e definitivi dell’Istat in merito all’aspettativa di vita. Tali dati dovrebbero arrivare a marzo, pertanto ogni decisione è al momento rimandata.

Il rinvio delle pensioni non tocca chi ha iniziato a lavorare molto presto

Sembra, comunque, che l’uscita dal mondo del lavoro dopo 42 anni di contributi non sia affatto in discussione. Sia la Lega che il ministro Giorgetti, in particolare, starebbero spingendo per una “sterilizzazione” dei requisiti. A tal fine l’esecutivo dovrebbe varare un provvedimento ad hoc per congelare il meccanismo che prevede l’aggiornamento dei requisiti pensionistici in base all’aspettativa di vita.

In tal caso il governo dovrà anche, ovviamente, valutare l’impatto di tale scelta sui conti pubblici. In base ad alcune stime, in effetti, si ipotizza che tale misura peserebbe sulle tasche della Stato per circa 2 miliardi di euro.

Al fine di ovviare a tale problematica potrebbero essere studiate misure alternative, come ad esempio far scattare l’adeguamento soltanto per le pensioni di vecchiaia e non per le pensioni anticipate o viceversa. Ma non solo, potrebbe essere introdotto una sorta di bonus a favore di coloro che decidono di andare in pensione a 71 anni, in modo tale da incentivare le persone ad uscire il più tardi possibile dal mondo del lavoro.

Restiamo quindi in attesa di comunicazioni ufficiali da parte del governo per capire quali modifiche verranno apportate al sistema pensionistico nostrano e soprattutto chi verrà toccato dalle novità.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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